Sicurezza del patrimonio culturale. Rapporto finale.

36 Ricerca • Sicurezza del patrimonio culturale Rapporto di sintesi geometrica e il tipo di carico a cui sono sottoposti. Tuttavia, l’affidabilità di tali analisi deve essere verificata confrontando i risultati ottenuti con approcci analitici più semplici o, meglio ancora, con un confronto sperimentale. Infatti, l’elevata complessità delle analisi FEM potrebbe fornire risultati fuorvianti in quanto l’affidabilità della valutazione della sicurezza delle opere d’arte dipende fortemente dalle ipotesi di modellazione derivanti dalla conoscenza dell’oggetto d’arte. Pertanto, l’indagine sperimentale effettuata su campioni di materiale o su interi oggetti risulta fondamentale per ottenere i valori corretti da assumere nelle analisi numeriche. Di contro ad oggi non ci sono indagini non invasive specifiche per le opere d’arte in grado di caratterizzarne le proprietà meccaniche. Le sculture rare e preziose, per esempio, non possono essere campionate con i metodi comunemente impiegati. Di conseguenza, è necessario ricorrere a definizioni generali che descrivano i materiali dal punto di vista meccanico che posso influenzare significativamente i risultati delle analisi. Un'altra criticità nello studio del comportamento sismico degli oggetti d’arte riguarda la corretta definizione della domanda sismica. Questo passaggio presenta infatti notevoli difficoltà, dovute all’esigenza di definire un adeguato tempo di ritorno per il terremoto di riferimento ed alla collocazione dei beni artistici, spesso disposti ai piani superiori dei complessi che li ospitano. In questa situazione, infatti, la definizione dell’azione sismica è più complessa, considerando che la struttura contenente l’opera filtra il segnale sismico modificandone così la risposta e il contenuto in frequenza. A tal fine è necessario costruire statistiche significative della risposta dinamica degli oggetti d’arte, assumendo come input alla base dell’edificio accelerogrammi che siano eventualmente disponibili per la zona in cui l’edificio sorge, e/o accelerogrammi artificiali, generati in modo da avere un contenuto in frequenza congruente con uno spettro adeguato alle caratteristiche del terreno di fondazione. Tali accelerogrammi devono essere filtrati attraverso la struttura dell’edificio e, eventualmente, delle vetrine da esposizione. Con riferimento specifico al caso degli oggetti contenuti all’interno delle vetrine, la struttura delle vetrine esercita infatti, per effetto della propria deformabilità, una significativa azione di filtro del moto sismico applicato alla base. Tale azione comporta una modifica, anche sostanziale, sia dei valori di intensità del picco di accelerazione e di velocità, sia del contenuto in frequenza dell’eccitazione. Numerosi sono gli studi effettuati per valutare l’entità dell’accelerazione attesa dagli oggetti esposti nei musei in funzione delle proprietà meccaniche del terreno di fondazione e della loro posizione all’interno dell’edificio. Per esempio, nel progetto RESIMUS (

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