Conoscenza e tutela del patrimonio architettonico moderno e contemporaneo: esperienze a confronto

10 si riferiscono motivazioni per la tutela e pronunciamenti della giustizia amministrativa (Carpentieri). Dunque i limiti temporali stabiliti dalla legge per poter tutelare un bene nella legislazione italiana sono in sostanza rapportati al cambio generazionale, necessario per formulare un giudizio storicizzato. Su questa base è lecito chiedersi se la storicizzazione sia davvero un parametro da applicare quando si parla di contemporaneo. La rigidità di questo sistema è stata ampiamente esaminata e discussa nel corso del seminario da diversi punti di vista, che sostanzialmente ci portano a considerare come non tanto l’età, quanto altri elementi di valutazione sarebbero da prendere in esame per poter esercitare una tutela efficace dell’architettura contemporanea, alla quale, proprio perché prodotto del tempo presente, si addice non una tutela per legge, meramente dichiarativa (un decreto di interesse culturale) ma una formula di lettura e interpretazione dinamica. Il valore relazionale, di sito, il contesto, la buona programmazione territoriale, la gradualità della tutela e le relative indicazioni operative per esercitarla, sono gli elementi fondamentali che in altri paesi europei e di altri continenti compongono il mosaico delle valutazioni in quanto strumenti di attribuzione di qualità e sostenibilità per il tempo attuale. Non solo, ma in diverse nazioni i limiti temporali, se esistenti, sono derogabili, qualora se ne valutasse Quando si parla di tutela intesa sotto il profilo vincolistico, come strumento che condiziona la proprietà a vantaggio dell’interesse della collettività a mantenere in vita e conservare il bene, il riferimento è al Codice dei beni culturali e del paesaggio; ma per l’architettura contemporanea il Codice mostra una potenzialità assai ridotta. Il limite primo è proprio quello dell’età dell’opera, nel senso che un’opera può essere tutelata per la sua qualità e per i valori che esprime in sé solo se abbia compiuto i settanta anni e sia di autore non più vivente. All’architettura contemporanea quindi è preclusa la strada della dichiarazione di interesse ai sensi degli articoli 10 e 13 del Codice, rimanendo solo l’applicazione degli articoli del Codice che considerano l’opera come espressione di valori legati alla storia più in generale (articolo 10, comma 3, lettera d, il cosiddetto ‘vincolo storico-relazionale’, per il quale non si applica il limite dell’età), o come complesso di valore paesaggistico. Una architettura contemporanea può per contro essere protetta dall’autore (o dopo la sua morte dagli eredi), attraverso l’applicazione della legge 633 del 1941, artt. 20 e 23, in base alla quale nel rivendicare la paternità dell’opera può opporsi alle modifiche ritenute di pregiudizio al suo onore o alla sua reputazione. La situazione giuridica italiana viene qui ampiamente discussa, anche attraverso casi-studio particolarmente interessanti nei quali conserving the asset and keeping it alive, reference is made to the Code of cultural and landscape heritage; however, for contemporary architecture, the Code shows a much-reduced potential. The first limitation is the very age of the architectural heritage; since a work may be protected for its quality and the values it expresses in itself only if it is over seventy years old, and has been created by an architect who is no longer living. The road of the declaration of interest pursuant to articles 10 and 13 of the Code is therefore not available to contemporary architecture; all that remains is the application of the Code’s articles that consider the work as an expression of values linked to history more generally (article 10, paragraph 3, letter d, the so-called ‘historical-relational constraint’, for which the age limit does not apply), or as a complex with landscape value. A work of contemporary architecture can instead be protected by the architect (or, after his death, by his or her heirs) through application of Law no. 633 of 1941, articles 20 and 23, on the basis of which, by claiming paternity of the work, the architect can oppose the modifications deemed as damaging his or her honour or reputation. The Italian juridical situation is broadly discussed here, also through particularly interesting case studies reporting the grounds for protection and the pronouncements of administrative justice (Carpentieri). Therefore, Italian legislation essentially relates the time limits established by law in order to be able to protect an asset to the generational change needed to make a historicized judgment. On this basis, one may ask whether historicization is truly a parameter to be applied when speaking of the contemporary. The rigidity of this system has been broadly examined and discussed during the Seminar from a variety of perspectives, essentially leading to the position that it is not so much age as other elements of assessment that ought to be taken into account in order to be able to exercise effective protection of contemporary architecture – an architecture that, precisely because it is a product of the present time, is suited not to a legal, merely declarative protection (a decree of cultural interest), but to a dynamic formula of reading and interpretation. The relational and site value, the context, good territorial programming, the graduality of protection and the related operative indications: these are the fundamental elements that form the mosaic of assessments in other European countries and in other continents, which are the tools for attributing quality and sustainability for the current time. Furthermore, in several nations, time limits, where they exist, may be disregarded in view of a better protection of the asset, understood as the recovery of function and as conservation in the broadest meaning of the term (Carughi; Visone).

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