Capitale italiana della cultura. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti.

CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti. 38 • Nell’ambito ‘Modalità di organizzazione e gestione dell’evento’ sono riportate, in coerenza con il modello presentato, solo evidenze riferite al meccanismo di attuazione e agli effetti non esistendo, prima del titolo, alcun modello di gestione da analizzare. • La rilevazione delle informazioni, come già richiamato, ha inteso valorizzare sia fonti quantitative che fonti qualitative, entrambe dipendenti dalla disponibilità di dati sulle singole città. In alcuni casi, in particolare Perugia, ma anche Lecce, Siena e Palermo, l’assenza di fonti di carattere primario e la disponibilità di soli dati di contesto e derivanti dall’open public consultation, ha reso la trattazione meno completa. Infine, secondo quando esposto nel capitolo precedente, l’interpretazione dei dati fornita nelle pagine seguenti è basata sulla rilevazione di indicatori e fenomeni qualitativi di osservazione avvenuta tramite il ricorso a diversi strumenti, di volta in volta combinati (cfr. paragrafo 1.3) per garantire il maggior livello di dettaglio possibile. Le informazioni contenute nelle schede delle città, oltre a fornire un quadro descrittivo dei risultati della ricerca, concorrono alla definizione di indici quantitativi utili a restituire una visione globale e sintetica delle esperienze delle diverse Capitali per ambito. Nel focus seguente si forniscono le specifiche metodologiche del calcolo di tali indici. FOCUS: METODOLOGIA DI ANALISI DEI DATI RELATIVI AL CONTESTO, AL MECCANISMO DI ATTUAZIONE E AGLI EFFETTI Sembra utile richiamare brevemente, prima di procedere con la disamina successiva, la metodologia utilizzata per elaborare i dati, qualitativi e quantitativi, utili a descrivere le determinanti del contesto, del meccanismo di attuazione e degli effetti nei diversi ambiti di indagine. Per quanto concerne il contesto, per la definizione del posizionamento delle singole città sono stati utilizzati dati di origine quantitativa, tratti da fonti ufficiali, estratti su un orizzonte temporale determinato dal quinquennio mobile con perno sull’anno del titolo e afferenti a 46 indicatori e 10 macro aggregati di indicatori atti a qualificarne le peculiarità sui diversi ambiti di indagine (patrimonio ed eccellenze, attività culturali – vivacità culturale; domanda culturale, giovani e multiculturalismo – partecipazione, accesso e senso di appartenenza; turismo – attrattività turistico-culturale e posizionamento mediatico; imprenditoria creativa e benessere socio-economico – trasferimento tecnologico e imprenditorialità). Sono stati, inoltre, presi in considerazione dati afferenti a dotazioni territoriali geomorfologiche quali la dimensione della città e la raggiungibilità. Molti degli indicatori sono stati rapportati alla popolazione per evitare un effetto distorsivo dovuto alla forte variabilità di quest’ultima nei casi esaminati. Successivamente, tutti i dati rilevati, riconducibili a indicatori molto eterogenei tra loro per unità di misura e proporzione, sono stati resi confrontabili, sia tra classi di indicatori che tra città, grazie al calcolo di un indice in grado di identificare il posizionamento della singola realtà urbana rispetto alla media nazionale. Di ciascun indicatore (es. numero di musei per 100.000 abitanti), infatti, è stata determinata la distanza tra il valore registrato in una specifica città e il valore medio riportato a livello nazionale. In tal modo, il valore assume segno positivo quando superiore alla media nazionale, negativo quando inferiore.

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