37 Ricerca • Sicurezza del patrimonio culturale Rapporto di sintesi Tav. 3), è stata eseguita una tomografia elettrica capacitiva (CET). Si tratta di un test non invasivo che ha fornito informazioni interessanti sugli strati più superficiali del terreno. La propagazione dell’accelerazione dal livello di fondazione alla posizione degli oggetti, invece, è stata verificata attraverso apposite stazioni sismiche posizionate al livello della strada e nelle varie aree del Museo, ed eseguendo una procedura di identificazione automatica tramite Enhanced Frequency Domain Decomposition (EFDD), che ha portato a valutare le proprietà modali dell’edificio. Interventi di riduzione del rischio sismico di oggetti d’arte Sulla base di quanto esposto fin ora, sono state proposte numerose tecniche di intervento (Podany 2017, progetto RESIMUS, progetto P.A.T.C.H.) per garantire una maggiore stabilità degli oggetti d’arte in caso di sisma che prevedono o l’adozione di costose basi isolanti per ciascuno degli oggetti interessati o soluzioni poco costose nate dal buon senso, quali per esempio clip per mantenere ancorato il sistema di illuminazione all’interno delle vetrine di esposizione degli oggetti d’arte o adeguati sistemi di ancoraggio alle pareti dei dipinti o sistemi in grado di garantire la stabilità delle vetrine in cui sono esposte le opere d’arte o accorgimenti per abbassare il baricentro degli oggetti d’arte, quali per esempio ampliare la base di appoggio o inserire una massa all’interno dei vasi. Nell’ambito del finanziamento ricevuto dal Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti (Liberatore 2000) è stata svolta una approfondita ricerca finalizzata a individuare accorgimenti e criteri da adottare nella progettazione dell’allestimento di nuovi musei o della sistemazione dei musei esistenti, per incrementare anche notevolmente la sicurezza degli oggetti in esso contenuti a un costo relativamente basso (Augusti et al., 1992; 1993 a, b c; 1994; 1995; 1998). In particolare, si è verificata la possibilità di consentire agli oggetti poggiati su di un piano di scivolare con attrito: questa possibilità, a prima vista insidiosa, può essere infatti sfruttata per ridurre gli sforzi massimi che si verificano negli oggetti in caso di sismi di intensità elevata. Analoghi effetti possono avere i movimenti consentiti agli oggetti appesi o sospesi. Nel caso degli oggetti d’arte poggiati direttamente sul pavimento o fissati a un piedistallo o esposti all’interno di vetrine è necessario eliminare la possibilità di oscillazioni e ribaltamento e limitare l’intensità della accelerazione trasmessa all’oggetto, eventualmente realizzando un sistema di isolamento alla base, cioè disponendo l’oggetto su dispositivi che permettano lo scorrimento e/o incrementino la dissipazione di energia. Uno dei problemi che si incontrano nell’attuare le relative misure di salvaguardia consiste nella realizzazione della connessione dell’oggetto al piedistallo o al dispositivo isolatore. Soprattutto nel caso di oggetti degradati è infatti indispensabile
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