Rapporto sociale. Anno 2021

Rapporto sociale 2021

Indice Lettera del Presidente e del Direttore Nota metodologica Parte 1 - La Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali 1. La Fondazione 1.1 Missione e valori 1.2 Aree di attività 1.3 Governance 1.4 Organizzazione e persone 1.5 Performance economica e sostenibilità 2. Politiche culturali e sviluppo sostenibile: il contributo della Fondazione 2.1 Scenario nazionale e internazionale 2.2 Ambiti di intervento e obiettivi di sviluppo sostenibile 2.3 Per chi e con chi lavora la Fondazione Parte 2 - I risultati e le attività 1. FORMAZIONE Conoscenze e competenze per i professionisti del patrimonio culturale 1.1 Conoscenze e strumenti per i professionisti di oggi e domani 1.2 Programmi di formazione continua e aggiornamento professionale 1.3 Verso nuove competenze: modelli innovativi di formazione 1.4 La piattaforma di formazione a distanza p. 4 p. 6 p. 12 p. 13 p. 18 p. 23 p. 25 p. 32 p. 36 p. 37 p. 40 p. 44 p. 50 p. 53 p. 58 p. 64 p. 66

p. 68 p. 71 p. 79 p. 85 p. 88 p. 91 p. 97 p. 100 p. 103 p. 107 p. 112 p. 115 p. 118 p. 125 2. RICERCA Analisi, metodi e strumenti per la cura e la gestione del patrimonio culturale 2.1 Ricerche per le politiche culturali 2.2 Ricerche per la gestione del patrimonio culturale 2.3 Le ricerche applicate dei borsisti della Fondazione 3. INTERNAZIONALE Nuove relazioni e condivisione di pratiche tra professionisti 3.1 Programmi di scambio internazionale 3.2 Reti e ricerche internazionali 4. INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE Soluzioni innovative per la gestione del patrimonio culturale 4.1 Progetti di monitoraggio e valutazione 4.2 Laboratori di sperimentazione 5. DIVULGAZIONE Contenuti accessibili per la diffusione delle conoscenze 5.1 Progetti editoriali 5.2 Dialoghi: seminari, convegni, tavole rotonde 5.3 Broadcast

Siamo felici di presentare il primo Rapporto sociale della Fondazione che, attraverso un racconto delle attività svolte nel 2021, ambisce a restituire alla nostra comunità il senso profondo dell'impegno profuso nell'anno passato, a sostegno delle competenze dei professionisti del patrimonio culturale. Un anno, il 2021, che ci ha visti impegnati al fianco di oltre 12.000 persone in attività di formazione sui temi più attuali della gestione e cura del patrimonio culturale: dalla gestione museale alla sicurezza nei luoghi della cultura, dalla transizione ecologica e digitale ai temi dell'accessibilità e della partecipazione. Il 2021 è stato anche l'anno della nostra partecipazione ai lavori della prima Ministeriale Cultura del G20, tenutasi a Roma a luglio, e dell’avvio del corso-concorso per la dirigenza tecnica del Ministero della cultura, in collaborazione con la Scuola Nazionale dell’Amministrazione e il Ministero della cultura. Il percorso di selezione – al quale si sono candidati quasi 4.000 professionisti – porterà a formare 75 aspiranti dirigenti tecnici: soprintendenti, direttori di musei e reti regionali, direttori di biblioteche e archivi. Una iniziativa innovativa e di grande visione, sulla quale la Fondazione ha fortemente investito e continuerà ad investire energie e passione. Con le attività di ricerca, poi, abbiamo indagato alcuni temi determinanti per chi opera nel settore: tra questi, le statistiche per la cultura, le politiche di promozione della creatività contemporanea e per la tutela del paesaggio e delle architetture del Novecento, provando, così, a restituire e diffondere dati, informazioni, conoscenze e metodi a sostegno di policy maker e responsabili della gestione. Un anno in cui non si sono interrotti i nostri programmi internazionali, nonostante le forti limitazioni dettate dal prolungarsi della pandemia da Covid-19: si è tenuta, online, la seconda edizione della International School of Cultural Heritage, con oltre 34 Lettera del Presidente e del Direttore

partecipanti provenienti da 14 Paesi della sponda sud ed est del bacino Mediterraneo e, nella seconda parte dell'anno, è stato inaugurato il ciclo di scambio e alta formazione Museos y territorio per oltre 80 professionisti museali del Centro e Sud America, grazie alla preziosa collaborazione con l'IILA - Organizzazione Internazionale ItaloLatinoamericana. Abbiamo lavorato al progetto CHARTER The European Cultural Heritage Skill Alliance, insieme a altri 47 partner di livello europeo: un progetto di ricerca di dimensione internazionale sul rapporto tra sistema formativo e mondo del lavoro nel settore del patrimonio culturale, modello di virtuosa integrazione tra le attività di formazione e ricerca. Sul fronte dell'innovazione, infine, sono nati importanti progetti in collaborazione con il Ministero della cultura, tra cui quelli a sostegno del percorso delle Capitali italiane della Cultura e in materia di patrimonio immateriale UNESCO, fronte sul quale la Fondazione è impegnata nella realizzazione di un progetto per l'Osservatorio Nazionale. Non possiamo che chiudere con qualche numero, che più di altre parole può raccontare i risultati di quest'anno: la nostra comunità di follower sui canali social è cresciuta, così come gli iscritti alla nostra piattaforma di formazione a distanza, passati - in un solo anno - da 11.000 a più di 18.000. Una comunità verso la quale sentiamo la forte responsabilità di continuare a garantire contenuti attuali, originali, utili, liberamente accessibili. La strada da percorrere è ancora lunga, anche alla luce dei cambiamenti che sempre più velocemente stanno investendo il nostro settore. Nuove sfide attendono i professionisti della cultura; noi continueremo a dare il nostro contributo. Pensiamo di poterlo fare tutti i giorni tenendo a mente i valori che ci guidano e contraddistinguono: integrazione (tra saperi), confronto (tra professionisti), connessione (tra pubblico, privato e no profit). Buona lettura.

Rapporto sociale 2021 6 Nota metodologica

7 Il periodo di rendicontazione di questo Rapporto sociale è l’anno 2021. Il lettore, tuttavia, vi troverà anche i progetti che, pur da realizzarsi nel 2022, hanno avuto una fase di gestazione e primo avvio nell’anno precedente. Tenuto conto della missione, dei valori, degli obiettivi strategici approvati dal Consiglio di gestione nel piano triennale del 2021-2023, delle aree di attività e degli obiettivi già formalizzati nella documentazione istituzionale, si è proceduto ad un’analisi del contesto nazionale e internazionale1 nel quale la Fondazione opera, al fine di individuare i temi e le questioni rilevanti nell’ambito delle politiche culturali e dello sviluppo sostenibile ai quali la Fondazione stessa attivamente contribuisce. Il lavoro di analisi ha consentito di individuare sei temi trasversali posti alla base delle politiche di sviluppo culturale sui quali la Fondazione genera impatti attraverso le proprie attività: #cura del patrimonio culturale #cultura manageriale #trasformazione digitale #accessibilità e partecipazione #transizione ecologica #patrimonio culturale e sviluppo del territorio 1. L’analisi del contesto di riferimento ha previsto, innanzitutto, la disamina degli indirizzi forniti dall’Unione Europea, in particolare attraverso la Nuova Agenda Strategica 2019-2024, la Nuova Agenda Europea per la Cultura, il Quadro d'azione europeo sul patrimonio culturale, la Politica di coesione 2021-2027 e il Next Generation EU. Il contesto internazionale è stato indagato anche attraverso la presa in esame della Dichiarazione di Roma dei Ministri della cultura G20 e degli obiettivi e target previsti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per il contesto nazionale sono stati analizzati gli obiettivi trasversali e specifici per il settore definiti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, le priorità politiche per il 2021-23 sancite dall’Atto d’indirizzo del Ministro della cultura, nonché quanto previsto nel Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027. Questi temi individuati sono stati posti in relazione con ciascuno dei progetti realizzati o elaborati dalla Fondazione nel 2021, attraverso la costruzione di uno schema logico. Alla definizione del perimetro di rendicontazione è seguita la costruzione di un sistema che potesse fornire ai portatori di interesse informazioni utili a valutare l’operato della Fondazione. Nello specifico, il sistema elaborato si compone di un set di indicatori: • di output: volti a rendicontare i dati quantitativi e qualitativi prodotti nell’ambito dei singoli progetti della Fondazione; • di risultato: volti a dare evidenza della capacità della Fondazione di perseguire con efficacia gli obiettivi di indirizzo strategico di ciascuna area di attività. Il sistema di rendicontazione elaborato è articolato su due livelli: • un livello base: costituito da indicatori relativi ai singoli progetti; • un livello avanzato: costituito da indicatori aggregati per aree di attività e da indicatori di natura trasversale in grado di esplicitare il contributo di ciascuna area ai sei temi trasversali individuati.

1. AA1000 AccountAbility Principles 2018; Disclosure: GRI 101 Foundation - GRI 102 General Disclosure - GRI 201 Economic Performance del GRI Standards 2018; Linee guida per la redazione del Bilancio sociale degli enti del Terzo settore 2019 del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali; Standard GBS 2013 Principi di redazione del Bilancio sociale del Gruppo di Studio per il Bilancio sociale. Nell’ottica del miglioramento continuo, per i successivi cicli di rendicontazione, gli sforzi della Fondazione si indirizzeranno verso il rafforzamento dei sistemi di rilevazione delle informazioni per una ancor maggiore misurabilità dei risultati prodotti. È, infatti, allo studio un sistema organico di monitoraggio e valutazione delle attività istituzionali. Nell’elaborazione del presente Rapporto sociale, si è seguita una metodologia ispirata alle indicazioni fornite nei principali standard nazionali e internazionali1 per la rendicontazione sociale e l’accountability delle organizzazioni. Nel corso di tutto il lavoro, è stato adottato un approccio partecipativo che ha previsto il coinvolgimento della struttura organizzativa. Si è, infatti, costituito un gruppo di lavoro con il compito di coordinare il processo di rendicontazione e si sono organizzati momenti di confronto con i responsabili delle diverse aree di attività e con i referenti di alcuni progetti al fine di approfondire aspetti specifici. Si è dunque adottato un approccio orientato al processo, secondo il quale la redazione del documento costituisce solo l’ultima fase di un concatenato processo di analisi, misurazione e rendicontazione. Partendo da tale presupposto, nella fase di redazione si è proceduto alla sistematizzazione delle informazioni prodotte nelle precedenti fasi e alla costruzione di una narrazione delle attività coerente, chiara, comprensibile e trasparente. 8 Rapporto sociale 2021 - Nota metodologica

La Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali 1

1 La Fondazione 12

Missione e valori 1.1 La Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali è un istituto internazionale per la formazione, la ricerca e gli studi avanzati, fondato dal Ministero della cultura. Unicum in Italia, dal 2015perseguecondeterminazione la propriamissione, con l’obiettivo di favorire l’integrazione tra le discipline del patrimonio culturale, il confronto tra professionisti del patrimonio culturale e la connessione tra settore pubblico, privato e no profit. 13

Missione Valorizzare e promuovere le competenze dei professionisti impegnati nella cura e gestione del patrimonio e delle attività culturali. Attraverso un circuito virtuoso e integrato di attività di formazione, ricerca, innovazione e divulgazione, e con lo sguardo rivolto al contesto nazionale e internazionale, la Fondazionepromuove il dialogo tradiscipline, competenze e attori del patrimonio culturale. Si rivolge a professionisti e studiosi, istituzioni pubbliche e private, soggetti no profit e luoghi della cultura, creando sinergie tra i diversi attori del sistema e contribuendo a valorizzare l’eredità culturale e il ruolo dei professionisti della cultura, secondo logiche innovative.

Valori Integrazione Costruiamo un dialogo tra le diverse discipline della cultura, per sviluppare competenze trasversali e rispondere ai cambiamenti del settore. Confronto Sviluppiamo un sistema peer to peer capace di favorire e accrescere lo scambio tra professionisti. Siamo un hub di competenze, una scuola fatta da operatori per gli operatori. Connessione Creiamo relazioni tra il settore pubblico, privato e no profit, per favorire la realizzazione di progetti condivisi e lo sviluppo di un linguaggio comune. 15

2016 2017 2019 “La Scuola è un istituto internazionale di formazione, ricerca e studi avanzati nell'ambito delle competenze del Ministero della cultura” NASCE LA FONDAZIONE con l’approvazione dello Statuto Periodo di STARTUP Cominciano le attività di FORMAZIONE Il primo CONVEGNO INTERNAZIONALE sulla complessità del restauro in situazioni di emergenza Cominciano le attività INTERNAZIONALI É online il SITO WEB fondazionescuolapatrimonio.it Al via la FORMAZIONE A DISTANZA sulla PIATTAFORMA fad.fondazionescuolapatrimonio.it La TIMELINE 2020 Avvio di CHARTER The European Cultural Heritage Skills Alliance: una strategia condivisa per le competenze nel campo del patrimonio culturale Avvio SCUOLA DEL PATRIMONIO primo ciclo Avvio INTERNATIONAL SCHOOL OF CULTURAL HERITAGE prima edizione Il primo PROGETTO EUROPEO DICEMBRE 2015 DICEMBRE APRILE SETTEMBRE NOVEMBRE AGOSTO OTTOBRE 2018 16 Rapporto sociale 2021 - La Fondazione

Si presentano i primi esiti delle attività di RICERCA con il convegno Competenze per il patrimonio culturale La Fondazione partecipa alla PRIMA MINISTERIALE CULTURA G20 Bandito il CONCORSO per l’ammissione di 75 allievi al primo corso-concorso di reclutamento di 50 dirigenti tecnici del Ministero della cultura. La Fondazione e la Scuola Nazionale dell’Amministrazione ne curano gli aspetti logistici e le attività formative. 2021 ACTION Cultural Heritage, sulle attività di formazione e assistenza tecnica all'estero del Ministero della cultura (2018-2019) FEBBRAIO GIUGNO LUGLIO DICEMBRE La prima PUBBLICAZIONE 17

Aree di attività 1.2 La Fondazione lavora come centro di competenza sulla cura e gestione del patrimonio culturale e si struttura in cinque aree di attività, strettamente legate le une con le altre: Formazione, Ricerca, Innovazione, Internazionale e Divulgazione. L’area Formazione opera con l’obiettivo di rafforzare le competenze dei professionisti del patrimonio culturale, sviluppando un’offerta formativa che integra didattica e esperienze, promuovendo un approccio multidisciplinare e trasversale, rivolgendosi agli operatori sia del settore pubblico che di quello privato. Con programmi di alta formazione, formazione continua e aggiornamento professionale, connette i professionisti del settore e pone le basi per la costruzione di un linguaggio comune. Nei propri progetti di Ricerca, la Fondazione si interroga sui temi più attuali della cura e gestione del patrimonio culturale e delle politiche culturali. Sviluppa, in autonomia o in collaborazione con partner nazionali e internazionali, studi originali, di carattere applicativo, per accompagnare le trasformazioni del settore e sostenere, con dati e informazioni aggiornati, l’azione dei decisori pubblici e istituzionali e di chi gestisce il patrimonio culturale. Con i progetti dell’area Internazionale, la Fondazione sostiene e promuove lo scambio tra professionisti italiani e stranieri, per contribuire all’internazionalizzazione delle istituzioni culturali italiane e alla diffusione di metodi e strumenti tra operatori culturali su scala internazionale. La finalità perseguita dall’area Innovazione è quella di supportare enti e istituzioni del settore nell’ideazione e nell’attuazione di programmi e progetti sperimentali di sviluppo a base culturale. Le occasioni di sperimentazione di nuovi modelli arricchiscono il patrimonio di competenze e conoscenze, poi condiviso nelle attività di formazione e ricerca. Infine, con le attività di Divulgazione e con le proprie iniziative editoriali, la Fondazione promuove l’accessibilità alla conoscenza e diffonde i risultati delle attività ad un pubblico ampio di destinatari, per accrescere l'attenzione dell’opinione pubblica ai temi del patrimonio culturale. 18 Rapporto sociale 2021 - La Fondazione

Divulgazione Ricerca Formazione Innovazione Internazionale 19

La Fondazione agisce sulle cinque aree di attività in maniera integrata, impegnandosi asviluppareun circuito virtuoso che – su scala nazionale e internazionale – parte dalla formazione, si rafforza mediante la ricerca, sperimenta soluzioni innovative e restituisce al più ampio pubblico i risultati delle proprie attività. La ricerca accompagna e arricchisce i progetti, i programmi, i contenuti e i metodi della didattica e, allo stesso tempo, trae spunti e nuove domande dagli esiti e dai processi dei percorsi formativi. L’ideazione di modelli innovativi di gestione del patrimonio culturale risponde ai bisogni e alle esigenze rilevate negli interventi di formazione ed è supportata dagli esiti delle ricerche condotte. Nel fare formazione, ricerca, sperimentazione e divulgazione, la Fondazione crea ponti tra Paesi per promuovere lo scambio e condividere buone pratiche e modelli nel settore del patrimonio culturale. La Fondazione opera, dunque, lungo un continuum nel quale le diverse aree interagiscono tra loro, ciascuna con obiettivi specifici, mirando però a una finalità condivisa: risponderealleesigenzeeaccompagnare le trasformazioni in corso del sistema del patrimonio culturale. Come costruire una risposta efficace e coerente in un contesto complesso e in continua evoluzione? La Fondazione lo fa intervenendo su specifici fattori che abilitano lo sviluppo del settore: competenze, modelli, relazioni, dati e informazioni. La Fondazione, infatti, sviluppa le competenze delle persone che operano nel settore, costruisce modelli per ispirare l’agire di istituzioni ed enti, stimola l’instaurarsi di relazioni proficue, produce e mette a disposizione dati e informazioni nella convinzione che la condivisione della conoscenza sia una leva indispensabile per affrontare le sfide del momento. COMPETENZE Combinazione di conoscenze, abilità e comportamenti per gestire e affrontare in maniera efficace le sfide della cura e gestione del patrimonio culturale. MODELLI Schemi interpretativi o operativi costruiti a scopo sperimentale che servono come esempi da riprodurre, imitare o conformare nei vari contesti del settore culturale. RELAZIONI Rapporti tra professionisti, organizzazioni e comunità dell’ecosistema cultura, capaci di innescare circuiti virtuosi per lo scambio di idee e pratiche. DATI E INFORMAZIONI Elementi che descrivono e caratterizzano specifiche situazioni, supportando l'elaborazione di giudizi e orientando l'azione dei professionisti del patrimonio culturale. 20 Rapporto sociale 2021 - La Fondazione

Una missione ambiziosa che si realizza attraverso la definizione di obiettivi chiari, specifici e misurabili. Nel 2021, gli obiettivi della Fondazione sono stati: • diventare un centro di riferimento riconosciuto da tutto il sistema degli operatori culturali per la formazione sui temi della cura e gestione del patrimonio culturale; • confermare il proprio ruolo di soggetto prioritario di formazione iniziale della dirigenza tecnica del Ministero della cultura; • accreditarsi nel settore della ricerca applicata sui temi della cura e gestione del patrimonio culturale; • promuovere la propria dimensione internazionale di istituzione formativa e di ricerca; • consolidare la propria funzione di partner delle iniziative di formazione e ricerca del Ministero della cultura; • promuovere le attività di supporto all’innovazione ed essere riconosciuta dal settore pubblico e privato come partner di riferimento; • valorizzare e far crescere la piattaforma di formazione a distanza fad.fondazionescuolapatrimonio.it come strumento e luogo virtuale di incontro e formazione; • arricchire e diversificare la propria programmazione di eventi di divulgazione e i propri progetti editoriali; • rivolgersi a una comunità di professionisti vasta e diversificata. Con questo Rapporto sociale, la Fondazione dà conto dei progetti, programmi, iniziative e attività ideate e realizzate nel 2021 per raggiungere gli obiettivi prefissati e compiere la propria missione. 21

La GOVERNANCE Presidente Direttore Consiglio di Gestione Consiglio Scientifico Collegio dei revisori dei conti Vincenzo Trione Alessandra Vittorini Alessandra Vittorini Direttore Alessandra Vittorini, Presidente Carla Barbati Mariarosaria Barbera Giovanni Carbonara Francesco Casetti Andrea Meloni Componente designato dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale Mauro Calise Componente designato dal Ministero della cultura Antonia Pasqua Recchia Componente designato dal Ministero della cultura Vincenzo Trione Presidente Paolo Crisostomi Andrea De Pasquale Carla Di Francesco Andrea Giorgi Christian Greco Paolo Palombelli, Presidente Fabio Giulio Grandis Carlo Calò Girolama Iadicicco, membro supplente Gianfranco Maraniello Anna Marson Gino Roncaglia Pier Luigi Sacco Mariella Utili 22

Governance 1.3 La Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali è una fondazione di partecipazione istituita dal Ministero della cultura, che ne è socio fondatore. Alla Fondazione possono aderire altri soggetti giuridici, pubblici e privati, secondo le modalità previste dallo Statuto. Gli organi istituzionali Il Presidente, il Direttore e il Consiglio di Gestione sono nominati dal Ministro della cultura. L’assetto degli organi istituzionali è stato ridisegnato con le modifiche apportate allo Statuto nel 2021. La Fondazione è qualificata come ente di diritto privato assoggettato alla normativa vigente per le pubbliche amministrazioni in materia di trasparenza, prevenzione della corruzione, inconferibilità e incompatibilità. Nella sezione “Trasparenza” del sito sono pubblicate le informazioni che danno conto dei processi e delle modalità di gestione della Fondazione. Allo stesso modo, vi si possono trovare i regolamenti che orientano e guidano l'azione di dipendenti e collaboratori, a garanzia della correttezza dell’operato e dell'adozione di comportamenti integri, a tutela della reputazione della Fondazione e a prevenzione dei rischi. Presidente Presiede il Consiglio di Gestione e promuove e cura le relazioni istituzionali e la dimensione internazionale della Fondazione. Nominato con D.M. 368 del 31/07/2020. Durata incarico: 4 anni Direttore Promuove l'attività della Fondazione, ne cura il buon fine, ne tutela e assicura la qualità, ne ha la legale rappresentanza, presiede il Consiglio Scientifico. Nominata con D.M. 369 del 31/07/2020. Durata incarico: 4 anni Consiglio di Gestione Delibera in ordine agli indirizzi strategici e alle attività di gestione economica e organizzativa della Fondazione. Nominato il 24/09/2020 e integrato il 01/08/2021. Durata incarico: 4 anni Consiglio Scientifico È nominato dal Direttore della Scuola, d'intesa con il Presidente. Si pronuncia in ordine ai programmi di carattere scientifico, culturale e formativo della Fondazione. Nominato il 28/06/2021. Durata incarico: 4 anni Collegio dei revisori dei conti Organo di revisione amministrativa e contabile, compie tutte le verifiche relative alla gestione economica, patrimoniale, finanziaria, vigilando sull’osservanza della legge, dello statuto e dei regolamenti adottati dalla Fondazione. Nominato con D.M. 373 del 04/08/2020. Durata incarico: 4 anni 23

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Organizzazione e persone 1.4 Competenze manageriali, professionalità di settore e capacità di gestione sono i requisiti alla base della struttura organizzativa della Fondazione. La struttura organizzativa, le modalità di lavoro, i meccanismi di coordinamento e interazione, nonché la multidisciplinarietà e i processi di selezione e gestione dellepersoneche lavorano inFondazionesono lospecchio del cambiamento che la stessa desidera promuovere tra i professionisti del settore culturale, in termini di competenze, confronto, integrazione e connessione. Le cinque aree che concorrono al perseguimento delle finalità istituzionali della Fondazione sono animate da personale altamente qualificato, che opera in maniera integrata. Competenze specialistiche e competenze trasversali sono i requisiti che orientano i processi di reclutamento per il personale dipendente. In particolare, gli esperti in politiche culturali operano trasversalmente alle aree con l’obiettivo di accompagnare e operativamente garantire l’integrazione tra ambiti di attività e progetti. 25

L'ORGANIGRAMMA Consiglio di Gestione Consiglio Scientifico Collegio dei revisori dei conti Responsabile Formazione* Segreteria didattica Assistente attività Segreteria didattica Direttore Comunicazione Web learning Presidente Coordinatore generale Responsabile Ricerca* Esperti di politiche culturali Responsabile Innovazione* Responsabile Internazionale* 26

Segreteria di presidenza Segreteria di direzione Segreteria generale Controllo di gestione - acquisti Personale Bilancio e Contabilità Segretario amministrativo * I Responsabili d'area riferiscono per gli aspetti di competenza al Direttore. 27

Il PERSONALE TITOLI DI STUDIO DEI DIPENDENTI DIPENDENTI 29 a tempo indeterminato 21 dirigenti a tempo determinato 2 distacco dal Ministero della cultura 1 a tempo determinato 5 14 DOTTORATO/ MASTER II LIVELLO 15 LAUREA MAGISTRALE/ MASTER I LIVELLO 40 anni ETÀ MEDIA 25-35 anni Oltre 51 anni 36-50 anni UOMINI DONNE 22 7 Dati aggiornati al 31/12/2021 28 Rapporto sociale 2021 - La Fondazione

La selezione dei collaboratori temporanei avviene attraverso la Banca dati collaboratori della Fondazione: una piattaforma sempre attiva alla quale chiunque può iscriversi per proporre il proprio profilo professionale. Le selezioni a evidenza pubblica prevedono sempre un avviso pubblico e una commissione di esperti interni o esterni alla Fondazione. Attrarre talenti, ma al tempo stesso favorire la crescita e la valorizzazione professionale nel contesto lavorativo, sono gli ingredienti per garantire un ambiente stimolante, dinamico e generatore di capitale intellettuale al servizio degli operatori del settore culturale. La Fondazione lavora per gruppi di progetto, in un ambiente cooperativo e informale, secondo le metodologie del project management, e ha scelto, fin dall’inizio, di privilegiare una spinta dematerializzazione e di dotarsi di un’infrastruttura totalmente in cloud, anche a servizio del lavoro a distanza, avviato ancor prima della crisi epidemiologica. Nel 2021 la formazione del personale interno, accanto alla periodica formazione a carattere obbligatorio, in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ha previsto momenti di approfondimento su: • misure di sicurezza per il trattamento dei dati personali e rischi di sicurezza informatica; • prevenzione della corruzione e trasparenza; • appalti e piattaforme di negoziazione elettronica; • progettazione contenuti in formato SCORM per piattaforme e-learning. AVVISI PUBBLICATI NEL 2021 19 Avvisi di selezione per reclutamento di personale dipendente Avvisi di selezione per 18 collaborazioni 9 10 1511 653 candidature pervenute candidature pervenute 29

I COLLABORATORI DELLA FONDAZIONE La BANCA DATI COLLABORATORI 630 1720 iscritti alla Banca dati collaboratori nel 2020 iscritti alla Banca dati collaboratori nel 2021 UOMINI DONNE 56% 46% Collaboratori scientifici e docenti Collaboratori di progetto Commissari di valutazione altro Iscriviti alla Banca dati collaboratori 30 Rapporto sociale 2021 - La Fondazione

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Performance economica e sostenibilità 1.5 Affiancare il settore culturale nel processo di cambiamento in atto, contribuendo all’accrescimento delle conoscenze e all’acquisizione di nuove competenze degli operatori culturali, richiede disponibilità economicofinanziarie e un approccio gestionale che consenta di essere sostenibili tanto nel breve quanto nel mediolungo termine: la sostenibilità economica non riguarda semplicemente la copertura dei costi ma implica la capacità di sostenere obiettivi e azioni in grado di generare valore per la Fondazione, per il settore culturale e per tutti gli stakeholder. La Fondazione agisce nelle sue cinque aree di attività e persegue i propri obiettivi attraverso una dotazione economico-finanziaria derivante dal contributo proveniente dal Ministero della cultura e dagli accordi con terze parti in relazione a rimborsi per progetti e attività che ha realizzato nell’anno di attività considerato. CONTO ECONOMICO 2021 Ricavi da attività - Altri ricavi 3.567.346 € Valore della produzione 3.567.346 € Costi operativi 1.299.714 € Costo del personale 1.488.883 € Ammortamenti 79.674 € Oneri di gestione 6.528 € Accantonamenti - Costi della produzione 2.874.799 € Valore - Costi della produzione 692.547 € Proventi e oneri finanziari - Rettifiche di valore attività finanziarie - Imposte 57.756 € Risultato dell'esercizio 634.791 € 32 Rapporto sociale 2021 - La Fondazione

VALORE DELLA PRODUZIONE 2021 PATRIMONIO NETTO 2021 Contributo ordinario Ministero della cultura 3.126.860 € Rimborsi oneri progetti di ricerca 71.151 € Rimborsi oneri progetti di formazione 178.956 € Rimborso oneri progetti di Supporto all'innovazione e alla sperimentazione 130.736 € Altro 59.643 € Totale 3.567.346 € Fondo di dotazione 1.974.563 € Riserve 6.390.842 € Utile dell'esercizio 634.791 € Totale 9.000.196 € Dotazione annuale, affiancata dalla presenza di un patrimonio netto di rilievo, che garantisce alla Fondazione la possibilità di porsi come centro di competenza e soggetto di riferimento per la formazione, la ricerca e l’innovazione nel settore del patrimonio culturale, a livello nazionale e internazionale. Il patrimonio della Fondazione è attualmente costituito dal Fondo di dotazione conferito, in fase di costituzione, dal Ministero della cultura, socio fondatore. Le riserve derivano dal versamento dei fondi ministeriali in fase di costituzione e dagli avanzi della gestione degli esercizi precedenti e sono destinate al raggiungimento degli scopi statutari. A fronte delle disponibilità economiche e patrimoniali, la Fondazione garantisce la realizzazione delle attività programmate e investe nell’accrescimento delle risorse interne e delle competenze necessarie al perseguimento delle proprie finalità istituzionali. 33

COSTI DELLA PRODUZIONE 2021 VALORE ECONOMICO GENERATO E DISTRIBUITO 2021 Costi della Formazione 870.377 € Costi della Ricerca 429.445 € Costi delle attività internazionali 272.160 € Costi del Supporto all'innovazione e alla sperimentazione 182.101 € Costi della Divulgazione 120.178 € Servizi generali (personale di staff e spese generali) 839.491 € Organi 81.373 € Ammortamenti 79.674 € 2.874.799 € Valore economico generato (A) 3.567.346 € Trasferimenti, utilizzi, contributi 3.567.346 € Valore economico distribuito (B) 2.852.881 € Costi operativi 1.299.714 € Costi del personale 1.488.883 € Oneri di gestione 6.528 € Tasse e imposte 57.756 € Valore economico trattenuto (C=A-B) 714.465 € Ammortamenti (d) 79.674 € Svalutazione (e) - Importo dell'avanzo di gestione [C-(d+e)] 634.791 € 34 Rapporto sociale 2021 - La Fondazione

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2 Politiche culturali e sviluppo sostenibile: il contributo della Fondazione

Scenario nazionale e internazionale 2.1 Partecipazione e accesso per tutti, soluzioni intelligenti per un futuro coeso e sostenibile, salvaguardia del patrimonio culturale in pericolo, mobilitazione di conoscenze e attività di ricerca, rafforzamento della cooperazione internazionale: questi i pilastri sui quali poggia il Quadrod’azione europeo sul patrimonio culturale che la Commissione europea ha elaborato nel 2018. La crisi finanziaria, prima, la pandemia da Covid-19, poi, insieme allo sviluppo di nuove sensibilità sui temi sociali e ambientali e alla disponibilità di nuove tecnologie hanno messo in discussione i modelli di produzione e consumo finora adottati e aperto le porte a nuove visioni di futuro. Oggi, quindi, a fronte degli avvenimenti del recente passato, diventaancor piùurgentecostruirenuovi percorsi di sviluppo culturale e sociale e di crescita economica saldamente fondati su questi pilastri. 37

Inquestoscenario, il ruolo della cultura èpiùimportante che mai, come sancito dalla Commissione europea nella nuova Agenda europea per la cultura: cultura come sostegno e motore per la coesione e il benessere sociale; cultura come supporto all’innovazione e allo sviluppo economico; cultura come strategia comune per le relazioni internazionali. In tal senso, la cultura può svolgere un ruolo fondamentale nel favorire la “tenuta” e la rigenerazione delle economie locali e delle comunità pesantemente colpite dalla pandemia, come ricordano i Ministri della cultura del G20 nella Dichiarazione di Roma firmata a Roma a luglio 2021. Dichiarazione nella quale i decisori pubblici ribadiscono la necessità di rafforzare e sviluppare modelli e strumenti di gestione efficaci, sostenibili, inclusivi e coordinati per la protezione del patrimonio culturale e sottolineano la necessità di dotare i professionisti della cultura di nuove capacità, tra cui quelle creative, digitali, tecnologiche, manageriali, di mediazione e ambientali per superare le incertezze che caratterizzano lo scenario attuale. Un settore, quello culturale, che più di altri ha subito gli impatti negativi della pandemia e nel quale più urgente è la messa in atto di azioni di risposta, di cambiamento e di trasformazione. Un Paese, l’Italia, che più di altri vede nella cultura e nel proprio patrimonio culturale una componente importantedellabaseeconomicanazionale, asset fondamentale per lo sviluppo sostenibile. Modernizzare le infrastrutture materiali e immateriali del patrimonio storico artistico; migliorare la fruibilità e l’accessibilità della cultura attraverso le tecnologie digitali e la rimozione delle barriere fisiche e cognitive per il patrimonio culturale; supportare la transizione digitale e verde nel settore culturale: questi alcuni degli obiettivi fissati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, pacchetto di investimenti e riforme elaborato dal nostro Paese nell’ambito del programma europeo Next Generation EU (NGEU). D’altra parte, collocando il tema dell’education & skills ai primi posti delle sue priorità, il Programma NGEU indirizza gli sforzi di tutti verso un improcrastinabile investimento sulla conoscenza, sui saperi e sulle competenze come elementi fondanti del percorso di rinascita atteso, chiamando, quindi, anche il settore del patrimonio culturale a un grande investimento sulla capacità delle comunità e dei suoi professionisti. Questo è lo scenario in cui oggi opera e nel quale si muove la Fondazione, instabile e incerto, ma anche sfidante e ricco di opportunità per la ridefinizione del ruolo del patrimonio e delle attività culturali nelle strategie di sviluppo economico, sociale e ambientale dei territori. 38 Rapporto sociale 2021 - Politiche culturali e sviluppo sostenibile: il contributo della Fondazione

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Ambiti di intervento e obiettivi di sviluppo sostenibile 2.2 Nuove visioni di futuro, cambi di paradigma, traguardi da raggiungere e sfide da affrontare. Con un approccio trasversale e interdisciplinare, la Fondazione agisce su sei principali ambiti di intervento, sviluppando competenze, costruendo modelli, favorendo relazioni e producendo dati e informazioni con e per i professionisti del patrimonio culturale. #cura del patrimonio culturale Aver cura del patrimonio culturale significa preservare la memoria delle comunità e dei territori. A tal fine, è necessario mettere in atto, da un lato, azioni che ne garantiscano l’integrità, l’identità e la conservazione e, dall’altro, interventi per promuovere la più ampia conoscenza e accessibilità dei beni e luoghi della cultura. #cultura manageriale L’ideazione di soluzioni innovative per affrontare le sfide nel settore del patrimonio culturale implica la capacità di fondere approcci, conoscenze e competenze. La combinazione di conoscenze e competenze specifiche del settore conquelle di natura più trasversale favorisce la sperimentazione di nuove soluzioni e facilita il confronto tra specialisti. A tal fine, lo sviluppo di un linguaggio comuneedi unanuovaculturamanagerialepuòarricchire le prospettive attraverso le quali si guarda al patrimonio e alle attività culturali contribuendo al rafforzamento della sostenibilità economica e organizzativa del settore. #trasformazione digitale La rivoluzione digitale rende possibili nuove forme di creazione, conservazione e fruizione del patrimonio culturale, stimolando processi innovativi e partecipativi. Per cogliere appieno le opportunità della digitalizzazione 40 Rapporto sociale 2021 - Politiche culturali e sviluppo sostenibile: il contributo della Fondazione

sono, però, necessarie strategie, infrastrutture e competenze che guidino il settore culturale in un cambio di paradigma: la digitalizzazione del patrimonio culturale non più e non solo come somma di azioni individuali attraverso l’uso di strumenti e tecnologie digitali più o meno consolidati, ma come processo di cambiamento strutturale per gli istituti della cultura e per chi produce contenuti culturali. #accessibilità e partecipazione In linea con i principi ispirati dalla Convenzione di Faro, il patrimonio e l’eredità culturale sono da considerarsi “risorsa sia per lo sviluppo sostenibile che per la qualità della vita“, rientrando così a pieno titolo nella sfera dei diritti umani. Promuovere l’accessibilità e la partecipazione delle comunità nella creazione, gestione e fruizione del patrimonio culturale diviene dunque indispensabile per garantire pari opportunità, benessere sociale, coesione sociale e propensione verso modelli e processi innovativi e aperti. #transizione ecologica La transizione ecologica è una sfida collettiva e globale, nella quale il settore cultura, patrimonio e attività culturali può e deve avere un ruolo cruciale. Come impatta il cambiamento climatico sul patrimonio culturale materiale e immateriale? Come può il patrimonio culturale aiutare a sviluppare consapevolezza sul tema e quali le migliori strategie per diffondere una cultura della sostenibilità? #patrimonio culturale e sviluppo del territorio Laculturapuòsvolgereun ruolodecisivonelladefinizione e implementazione di modelli locali di sviluppo orientati all’innovazione e alla sostenibilità. Beni culturali, paesaggio e contesto territoriale sono elementi a cui guardare attraverso una nuova prospettiva, integrata, che tenga conto delle relazioni esistenti e che conduca alla definizione di interventi di pianificazione in grado di coniugare lo sviluppo dei territori con la cura del patrimonio. Affinché la cultura possa guidare i processi di sviluppo locale, i territori necessitano di competenze specifiche, di risorse finanziarie, di un contesto giuridicoamministrativo adeguato e di sistemi di governance efficaci e coerenti con le caratteristiche del contesto. Su questi temi, la Fondazione stimola il dialogo tra professionisti e decisori politici e con le proprie azioni concorre al raggiungimento degli obiettivi definiti dall’Agenda 2030: otto obiettivi e nove traguardi per un futuro più sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale. 41

OBIETTIVI TRAGUARDI 4.4: Aumentare competenze di giovani e adulti per occupazione e imprenditorialità 4.7: Competenze per promuovere lo sviluppo sostenibile 8.3: Politiche per sviluppare lavoro, imprenditorialità, creatività e innovazione 9.c Aumentare significativamente l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione 10.2 Potenziare e promuovere l'inclusione sociale 11.4 Rafforzare gli impegni per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo 13.3 Migliorare l'istruzione, la sensibilizzazione e la capacità umana e istituzionale riguardo ai cambiamenti climatici in materia di mitigazione, adattamento, riduzione dell’impatto e di allerta precoce 16.7 Assicurare un processo decisionale reattivo, inclusivo, partecipativo e rappresentativo a tutti i livelli 17.16 Migliorare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile, integrato da partenariati multilaterali che mobilitino e condividano le conoscenze, le competenze, le tecnologie e le risorse finanziarie, per sostenere il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile in tutti i Paesi, in particolare nei Paesi in via di sviluppo 42 Rapporto sociale 2021 - Politiche culturali e sviluppo sostenibile: il contributo della Fondazione

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Per chi e con chi lavora la Fondazione 2.3 La capacità della Fondazione di compiere la propria mission e raggiungere gli obiettivi prefissati dipende anche dalla qualità delle relazioni che instaura con i propri interlocutori. Trasparenti, dialogiche, reciproche e collaborative: questa è la natura delle relazioni che la Fondazione intesse con i destinatari delle proprie attività, con i partner e con tutti gli altri attori del sistema culturale e istituzionale nel quale opera. Sono portatori di interesse della Fondazione tutti quei soggetti che la stessa incontra nelle proprie attività e su cui influisce con le proprie decisioni. Tra questi, le istituzioni nazionali: il Parlamento e le Commissioni Cultura, la Presidenza e il Consiglio dei Ministri, i Ministeri, in particolar modo il Ministero della cultura - socio fondatore della Fondazione -, il Ministero dell’Università e Ricerca, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo. Regioni, Province, Comuni e loro aggregazioni costituiscono le pubbliche amministrazioni e le istituzioni locali ai cui bisogni la Fondazione risponde con alcune delle proprie attività, costruendo percorsi di crescita e sviluppo delle persone e dei territori, su base culturale. Università, centri di ricerca e think tank rappresentano il mondoaccademico con il quale laFondazionesi confronta per poter generare nuove conoscenze e nuovi saperi. La Fondazione dialoga con numerose organizzazioni internazionali, per creare ponti e generare valore culturale,socialeedeconomico, inambitotransnazionale. Tra questi l’UNESCO, l’ICOM International Council of Museum, l’ICOMOS International Council on Monuments and Sites, ICCROM International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property, Europa Nostra, l’IILA - Organizzazione internazionale italo-latinoamericana. La Fondazione si rivolge, inoltre, al mondo delle imprese culturaliecreative,percrearesinergieeavviareprogettualità che rafforzino l’intero comparto dei beni e delle attività culturali, promuovendo il dialogo tra pubblico e privato. I dipendenti del Ministero della cultura e gli operatori di musei ed enti culturali – pubblici e privati – sono i principali destinatari delle attività della Fondazione, in quanto professionisti del settore. I loro bisogni formativi, le loro esigenze ed aspettative rappresentano la base di partenza per la progettazione di ogni iniziativa intrapresa. Nonsologli addetti ai lavori,ma tutti i cittadini e l’opinione pubblica prendono posto nella platea degli stakeholder della Fondazione in qualità di soggetti che possono trarre benefici dallo sviluppo del settore del patrimonio e delle attività culturali. Infine, attraverso i media e i sistemi di informazione, la Fondazione scambia e veicola contenuti informativi al fine di garantire l’accessibilità e la diffusione della conoscenza. 44 Rapporto sociale 2021 - Politiche culturali e sviluppo sostenibile: il contributo della Fondazione

Gli STAKEHOLDER Mondo accademico Professionisti del patrimonio culturale Terzo settore e no-profit Organizzazioni internazionali Opinione pubblica Enti locali, regioni e pubblica amministrazione Media Ministero della cultura Imprese culturali e creative 45

L'ONLINE COMMUNITY Ô Í Î Ö Ì follower rispetto al 2020 follower rispetto al 2020 iscritti rispetto al 2020 E C k +2.800 +2.600 +4.000 Resta aggiornato, iscriviti alla newsletter www.fondazionescuolapatrimonio.it @fondazionescuolapatrimonio @fondazionescuolapatrimonio @fsbac Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali Nel 2021 46 Rapporto sociale 2021 - Politiche culturali e sviluppo sostenibile: il contributo della Fondazione

visitatori di WWW.FONDAZIONESCUOLAPATRIMONIO.IT 200.000 iscritti alla NEWSLETTER 10.600 follower su FACEBOOK 9.150 follower su LINKEDIN 3.700 utenti iscritti alla piattaforma di formazione a distanza FAD.FONDAZIONESCUOLAPATRIMONIO.IT 18.300 Dall'INIZIO ad OGGI Dati aggiornati al 31 dicembre 2021 47

I risultati e le attività 2

1 Formazione Conoscenze e competenze per i professionisti del patrimonio culturale

Innovare il settore del patrimonio culturale attraverso le persone, mettendo al centro i professionisti, attuali e futuri, con programmi formativi volti a rafforzarne le competenze. Nelle proprie attività di formazione, la Fondazione promuove un approccio multidisciplinare e trasversale, integrando didattica ed esperienze e strutturando, insieme a docenti ed esperti, un'offerta formativa che risponda ai fabbisogni degli operatori del settore. 51

PROFESSIONISTI DEL SETTORE COINVOLTI CICLI DI FORMAZIONE NEL 2021 12.000 10 ORE di formazione su #trasformazione digitale e #transizione ecologica 66 ore di formazione su #cura del patrimonio culturale e #cultura manageriale 130 54% operatori del settore 46% altro La Fondazione accompagna i professionisti del patrimonio culturale, del settore pubblico, privato e no profit, in un percorso che muove dall’analisi delle competenze e delle abilità necessarie per individuare e reagire alle sfide più attuali del sistema del patrimonio culturale (trasformazione digitale, transizione ecologica, emergenza climatica, etc). Sfide che sempre più necessitano di una rimodulazione delle pratiche e di un ampliamento delle competenze per svolgere tanto le attività già consolidate quanto le più innovative, legate al benessere umano, alla salute, ai diritti, all’inclusione sociale e allo sviluppo sostenibile. La Fondazione partecipa al dibattito in corso, a livello nazionale ed europeo, contribuendo a sostenere un approccio al patrimonio culturale incentrato sulle persone e riconoscendo il ruolo fondamentale delle competenze individuali e collettive e delle relazioni tra professionisti per l'innovazione del settore. Per questo, fare formazione in Fondazione significa innanzitutto creare comunità di professionisti, basate sul confronto e lo scambio di conoscenze ed esperienze. Come realizza tutto questo la Fondazione? Attraverso un’offerta formativa articolata, flessibile e multicanale che coniuga didattica frontale con laboratori e tavoli di lavoro e si struttura attorno alle esigenze specifiche del destinatario. La Fondazione, nelle proprie attività di formazione, promuove, inoltre, la costruzione di reti di collaborazione, tra i diversi livelli dell’amministrazione pubblica, tra il pubblico, il privato e il terzo settore, tra i diversi comparti del settore del patrimonio culturale. 52 RAPPORTO SOCIALE 2021 - Formazione

COMPETENZE Conoscenze e strumenti per i professionisti di oggi e domani 1.1 Creare le condizioni conoscitive e di consapevolezza per l’avvio di percorsi di sviluppo professionale nel settore culturale per i professionisti di domani e avvicinare i professionisti di oggi aquestioni emergenti che richiedono nuove competenze. Le bussole - Praticare la sostenibilità: patrimonio culturale e Agenda 2030 Le bussole è il ciclo di webinar che la Fondazione propone, come occasione di confronto e condivisione di visioni, conoscenze e prospettive, per orientare i protagonisti del patrimonio culturale in un contesto in rapida evoluzione. Il tema della seconda edizione è Praticare la sostenibilità: patrimonio culturale e Agenda 2030. Al centro della riflessione, una domanda: in che modo e in che misura l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile riguarda anche la pratica quotidiana dei professionisti del patrimonio culturale? Nella ricerca di una risposta, si è provato a far emergere il contributo della dimensione culturale al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal programma per lo sviluppo sostenibile del pianeta. #transizione ecologica #accessibilità e partecipazione #cura del patrimonio culturale 18 WEBINAR RELATORI 19 ISCRIZIONI 16.786

MODELLI Formazione Cultura Under35 in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna e con il supporto di ANCI Sardegna La consapevolezza del ruolo che le risorse culturali possono giocare nello sviluppo territoriale ha guidato nel 2021 l’ideazione di un intervento formativo rivolto ai giovani under 35 della Sardegna. Lezioni, seminari, laboratori, corsi multimediali compongono un articolato percorso formativo ideato per fornire conoscenze e rafforzare competenze che consentano ai giovani di partecipare attivamente alla vita culturale del territorio: ideando approcci, attivando politiche, sperimentando iniziative. Una ricerca preliminare sui fabbisogni specifici dei destinatari, culminata in un momento di ascolto sul territorio, ha costituito la base conoscitiva per la formulazione di una proposta formativa efficace, coerente con i bisogni rilevati e articolata su tre temi, distinti ma strettamente integrati: • comunicazione del patrimonio culturale: strumenti per nuovi tipi di narrazione, dallo storytelling ai social network; • strumenti digitali per il patrimonio culturale: modelli e strumenti digitali, tra cui banche dati, ricostruzioni virtuali e applicazioni multimediali; • patrimonio culturale e sviluppo del territorio: strumenti di progettazione e canali di sostegno per i programmi a base culturale. Numerose le candidature pervenute nella fase di reclutamento, conclusasi nel mese di gennaio 2022. Lo svolgimento delle attività formative ha luogo nel 2022. #cura del patrimonio culturale #trasformazione digitale #patrimonio culturale e sviluppo del territorio RELAZIONI ISCRIZIONI 2.000 ANNI età media CLASSI di allievi 30 38 COMPETENZE 33% operatori del settore culturale 24% in cerca di occupazione 40% studenti 3% altri I PARTECIPANTI 54

RELAZIONI 5 INCONTRI ISCRIZIONI 2.300 ESPERTI 13 FACILITATORI 5 Relazioni digitali in collaborazione con l'Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale - Digital Library del Ministero della cultura Innescare il cambiamento negli individui per realizzare la trasformazione organizzativa. A partire da questo assunto la Fondazione presta il proprio contributo affinché il processo di trasformazione digitale delle istituzioni culturali sia un progetto collettivo e condiviso, basato su un imprescindibile percorso di formazione individuale e comune. In tale contesto si colloca il ciclo di incontri Relazioni digitali. Oggetti, contenuti, persone. immaginato come un percorso di community building indispensabile per affrontare l’imminente sfida: la digitalizzazione del patrimonio culturale. I cinque incontri sono stati l’occasione per indagare opportunità e implicazioni della dimensione digitale nelle sue diverse applicazioni. Due esperti, ogni volta provenienti da ambiti disciplinari diversi, hanno dialogato attorno ad una questione chiave: le implicazioni, sfide, opportunità della digitalizzazione sono state analizzate dal punto di vista culturale, gestionale, giuridico, tecnologico con una riflessione sulle competenze necessarie per affrontarle. #trasformazione digitale COMPETENZE 55

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