Sicurezza del patrimonio culturale. Rapporto finale.

9 Ricerca • Sicurezza del patrimonio culturale Rapporto di sintesi /// 2. Prevenzione e riduzione del rischio sismico Introduzione L’Italia è un paese a elevato rischio sismico, non tanto per la frequenza e intensità delle scosse telluriche, quanto e soprattutto per la densità di popolazione di alcune aree e l’estrema vulnerabilità del suo patrimonio edilizio per vetustà, caratteristiche tipologiche e costruttive, nonché scadente stato di manutenzione. Alla generica consapevolezza degli effetti dei terremoti sul nostro paese, si contrappone, purtroppo, la mancanza della ‘memoria storica’ degli eventi stessi, così come per altre emergenze connesse con fenomeni naturali: ogni nuova scossa sismica di una certa intensità ha l’impatto sulla coscienza collettiva di un brusco e temporaneo risveglio da un pesante letargo. Poiché la mancanza di consapevolezza dei rischi porta inevitabilmente alla loro sottovalutazione, la carenza di adeguate azioni di prevenzione ha comportato negli anni consistenti danni al patrimonio culturale, nonché un dispendio enorme di risorse economiche per gli interventi di ricostruzione post-sisma. Molto è stato scritto sulla gestione delle varie emergenze; meno nota è, invece, l’attività di studio e di ricerca svolta, soprattutto negli ultimi anni, allo scopo di definire concrete ed efficaci misure preventive. Come evidenzia il Rapporto di ricerca, l’evoluzione normativa sulle tematiche inerenti la prevenzione e protezione nei confronti delle azioni derivanti dal sisma segue di pari passo il manifestarsi degli eventi stessi ed è in particolare finalizzata alle attività di ricostruzione delle aree interessate dall’episodio più recente. Bisogna arrivare agli anni ’80 del novecento per disporre di un primo corpus di norme di carattere generale, e non specifiche e localizzate, e solo ai primi anni duemila per iniziare ad avere provvedimenti di carattere più innovativo attraverso l’adozione, anche sul modello europeo, di un approccio di tipo prestazionale. L’imposizione, infatti, come avvenuto fino a non molti anni fa, della conformità ad alcuni parametri, definiti da una normativa di tipo prescrittivo

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