Sicurezza del patrimonio culturale. Rapporto finale.

63 Ricerca • Sicurezza del patrimonio culturale Rapporto di sintesi La messa in sicurezza del patrimonio culturale, immediatamente a ridosso di un evento calamitoso, vede il tempestivo coinvolgimento di molti soggetti attuatori: MiC, Vigili del Fuoco, Regioni, Comuni e Diocesi, nonché i proprietari privati degli immobili vincolati, non solo per eliminare i pericoli alla pubblica e privata incolumità ma anche per evitare ulteriori danneggiamenti che potrebbero compromettere in seguito il bene culturale. Non esistendo una specifica normativa di riferimento a cui attenersi, molti interventi sono la conseguenza delle scelte fatte in tempi molto ristretti e in piena emergenza dai vari soggetti attuatori in base alle disponibilità finanziarie e all’impiego di diverse tipologie e tecniche, con materiali che vanno dal legno all’acciaio. Vista la mancanza di norme specifiche e la scarsa produzione bibliografica e manualistica, è quindi auspicabile un ulteriore sviluppo dell’attività di ricerca, volto a raccogliere e catalogare la documentazione relativa alle messe in sicurezza che sono state eseguite nel corso della gestione delle emergenze sismiche del 2009, 2012 e 2016. La documentazione è conservata presso il Segretariato Generale del MIC, le UCCR dei Segretariati Regionali di Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Umbria, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, i Comuni e le Diocesi che hanno effettuato interventi per la messa in sicurezza del patrimonio culturale danneggiato. La raccolta e sistematizzazione degli interventi eseguiti potrebbe far emergere le principali tipologie utilizzate, i materiali impiegati, le tecniche utilizzate al fine della catalogazione e restituzione delle migliori pratiche poste in essere, attraverso una piattaforma informatica, in modo tale da costituire una manualistica di riferimento per tutti gli operatori impegnati nella gestione di future crisi sismiche, attraverso l’illustrazione di esempi concreti. Gli esiti di tale azione ricognitiva potrebbero alimentare future azioni del MiC, quali per esempio un’ampia manualistica di riferimento oggi non disponibile (pubblicazione banca dati online implementabile), ovvero un approfondimento sull’analisi del danno provocato, per definire quali azioni è necessario intraprendere in sede preventiva. Un altro tema ricorrente nella gestione delle emergenze sismiche che hanno interessato il nostro paese, e oggetto di possibile approfondimenti di ricerca in futuro, riguarda l’assistenza che le istituzioni devono garantire alla popolazione residente coinvolta

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