Sicurezza del patrimonio culturale. Rapporto finale.

54 Ricerca • Sicurezza del patrimonio culturale Rapporto di sintesi Si evidenzia, infatti, l’importanza della preparazione tecnica del progettista a interpretare il quadro fessurativo e le vulnerabilità qualitative della struttura storica. Inoltre, è necessaria una conoscenza approfondita delle diverse tecnologie di indagine per progettare una campagna di prove ad hoc per il singolo caso studio, con l’impiego di tecniche meno invasive possibili e pianificando una giusta correlazione tra i risultati quantitativi di prove più distruttive, da limitare in numero ed estensione, con quelle non invasive da estendere sulle parti significative delle strutture e confrontabili fra di esse. La C.S.LL.PP., Circolare n. 7, 21 gennaio 2019. Istruzioni per l’applicazione dell’«Aggiornamento delle “Norme tecniche per le costruzioni”» di cui al decreto ministeriale 17 gennaio 2018 (C.S.LL.PP. 2019) suggerisce un numero minimo di prove in base al livello di conoscenza, tuttavia tale applicazione risulta acritica senza una progettazione della campagna di indagini che sia funzionale ed utile allo specifico edificio. I due progetti di ricerca NIKER e PERPETUATE hanno sviluppato molte applicazioni su casi reali delle tecniche di indagine, incrementando il bagaglio di conoscenze nella correlazione critica fra le diverse tecnologie. Questo permetterà ai tecnici di raggiungere una più consapevole conoscenza dei limiti e delle possibilità di tecnologie di indagine tradizionali ed innovative, riuscendo a diversificarle e a ridurre così l’impatto di quelle più invasive. Inoltre, entrambi i progetti di ricerca hanno dimostrato, nei medesimi casi studio, la possibilità di utilizzare la diagnostica anche dopo gli interventi per la loro validazione e per il monitoraggio nel tempo. Rilievo del danno Oltre alle ormai consolidate schede di rilievo del danno sismico, presenti nell’Allegato C della Direttiva, lo studio si è concentrato in particolare su alcuni temi non ancora sufficientemente approfonditi, quali per esempio il rilievo del danno e le vulnerabilità conseguenti a precedenti interventi di adeguamento sismico con l’introduzione diffusa di elementi in cemento armato, rivelatisi nel tempo più dannosi che utili. Si tratta in particolare dei lavori di adeguamento sismico che hanno portato a sostituire gli originari solai e tetti in legno con strutture in c.a. molto più rigide e pesanti. Alcuni di questi interventi, seppure in c.a., hanno dimostrato nei successivi terremoti una loro efficacia perché eseguiti correttamente dal punto di vista tecnico. Tuttavia molti altri interventi sono stati realizzati senza alcuna preventiva analisi dell’originario comportamento delle costruzioni in muratura e valutazione della loro efficacia, finendo per generare

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