Sicurezza del patrimonio culturale. Rapporto finale.

30 Ricerca • Sicurezza del patrimonio culturale Rapporto di sintesi e Nettuno al Museo di Messina, protette, invece, da un sistema costituito da dispositivi in leghe a memoria di forma (Shape Memory Alloy Device – SMAD) e isolatori a scorrimento a superficie piana (Sliding Device – SD), tutti forniti dalla Società FIP Industriale di Selvazzano Dentro, Padova; la Barca Romana del Museo di Ercolano, Napoli, protetta nel 2008 con dispositivi antisismici tridirezionali, costituiti da 3 sfere d’acciaio (inserite fra piastre pure d’acciaio) e da un cilindro di ricentraggio in gomma (per l’isolamento sismico nel piano orizzontale), nonché da una molla e da un dissipatore viscoso (per l’isolamento nella direzione verticale), e la Fontana del Nettuno a Messina (Koumosis 2017). Con alcune eccezioni (Jie Qin et al 2020, Spyrakos 2006), costosi sistemi ingegneristici sono installati su singoli oggetti o interi edifici. Tali soluzioni antisismiche si integrano con analisi numeriche e modelli digitali per determinare le condizioni dell'oggetto (Pascale e Lolli 2015) e testare dispositivi antisismici all’avanguardia (Wittich 2015, Baggio 2015, Koumosis 2012). Per quanto essenziali, questi si riferiscono a singoli oggetti isolati (statue autoportanti) senza considerare né la possibile interazione con oggetti d’arte in prossimità (opere d'arte, oggetti, illuminazione) né l'intero contesto. Inoltre, sono interventi particolarmente costosi che solo pochi musei possono permettersi. Tali limiti sono stati compresi per primi dal team del Getty Museum. Consapevole che la maggior parte dei musei e delle istituzioni culturali hanno a disposizione un budget limitato, il Getty Museum ha iniziato a testare soluzioni antisismiche alternative, senza limitarsi agli interventi di isolamento sismico di grandi statue. Ha sperimentato per primo alcune misure preventive su una serie di oggetti di dimensioni medio-piccole, diventando un pioniere nel panorama museale (Podany, 1991). Alcuni esempi di soluzioni di mitigazione del rischio sismico adottate per oggetti esposti, quali clip per ancorare i vasi alle teche, pesi all’interno dei vasi, sono descritti in When galleries shake: earthquake damage mitigation for museum collections (Podany 2017). Nell’ottica di ridurre il rischio sismico degli oggetti d’arte, nel progetto RESIMUS (Tav. 3) si sottolinea la necessità di comprendere la fragilità e la vulnerabilità nominale delle collezioni e delle esposizioni museali, proporre soluzioni che integrino sia una progettazione museografica coerente sia dispositivi antisismici e migliorare progressivamente gli allestimenti museali (come misure preventive, aggiornamento degli allestimenti esistenti o loro sostituzione).

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