11 Ricerca • Sicurezza del patrimonio culturale Rapporto di sintesi dell’impianto normativo italiano. In particolare con l’Ordinanza della Protezione Civile 3274/2003, Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica (P.C.M. 2003) si richiede, per la prima volta, di ‘quantificare’ l’efficacia degli interventi di miglioramento sismico, attraverso il calcolo dei “livelli di accelerazione del suolo […]; nella situazione precedente e nella situazione successiva all'eventuale intervento”. Lo stesso concetto viene ribadito anche nelle Norme Tecniche per le Costruzioni: per i beni di interesse culturale in zone dichiarate a rischio sismico è possibile riferirsi a interventi di miglioramento sismico ma deve essere in ogni caso effettuata la relativa “valutazione della sicurezza”. Oggi siamo in una importante fase di passaggio: se a livello normativo e metodologico prevale ormai una maggiore sensibilità verso le tematiche della conservazione, nonché migliori strumenti nell’ambito della diagnostica e dei modelli di analisi strutturale, nella prassi operativa si continua troppo spesso a proporre interventi standardizzati, invasivi e di dubbia efficacia come mostrano i numerosi progetti presentati per i nulla osta alle Soprintendenze o semplicemente le documentazioni progettuali allegate ai bandi di gara. È quindi importante in questa fase l’aggiornamento e la formazione, sia a livello universitario che professionale, nella speranza che nei prossimi anni quello che ora è visto come un gravoso impegno a carico dei professionisti, diventi prassi consolidata, così come avvenuto in passato con il passaggio dalle ‘regole dell’arte’ alla scienza delle costruzioni o, successivamente, ai modelli analitici di calcolo che hanno aperto la strada verso la realizzazione di interventi sempre più complessi e articolati. Allo stesso tempo, come evidenziano gli esiti della ricerca condotta, è importante che l’impegno intrapreso verso una normativa sempre più ‘performante’ rispetto alle peculiarità e specifiche caratteristiche dei beni d’interesse culturale non si fermi, e che il primo e concreto passo compiuto con la Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 9 febbraio 2011 sulla Valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale sia solo l’inizio di un percorso verso un approccio metodologico sempre più maturo e condiviso.
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