22 MINICIFRE DELLA CULTURA EDIZIONE 2023 Inteso come insieme di artefatti fisici e attributi immateriali di una comunità, ereditati da generazioni passate, mantenuti nel presente e salvaguardati per il futuro, il patrimonio culturale può essere anche una risorsa economica, un’attrazione turistica, un fattore d’identità e un elemento di coesione sociale. L’obiettivo di questo capitolo è presentare una selezione ragionata di dati che permetta al lettore di ricostruire il contesto e delineare un quadro di sintesi sull’offerta, sulla domanda e sulle politiche pubbliche di un ambito vasto ed eterogeneo. Sono stati, per questo, presi in considerazione i dati sui luoghi del patrimonio¹, sulle mostre temporanee e sui siti e gli elementi iscritti nelle Liste della United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization (Unesco) del patrimonio mondiale e del patrimonio immateriale. Le variabili osservate sono, da una parte, quelle relative alla distribuzione sul territorio nazionale, alla titolarità e ai servizi offerti e, dall’altra, quelle che permettono di ricostruire l’andamento dei flussi di visita e le caratteristiche dei visitatori. Allo stesso modo, si riportano informazioni e dati sulle attività di tutela, catalogazione e circolazione dei beni culturali e di repressione degli illeciti in riferimento ai beni culturali mobili ed immobili. Uno spazio è riservato, infine, al Piano Nazionale di Digitalizzazione, con il quale il Ministero della Cultura (MiC) definisce la strategia e le linee di indirizzo per attuare il processo di trasformazione digitale nel settore culturale. Le fonti di riferimento derivano principalmente da indagini condotte dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) e dall’Ufficio di Statistica del Ministero della Cultura, in collaborazione con le Regioni e le Province autonome. 1 Sono inclusi in questa definizione le aree e i parchi archeologici, i monumenti, i circuiti museali, i complessi monumentali, altre strutture permanenti che conservano ed espongono al pubblico beni o collezioni d’interesse storico-artistico e culturale. Sono esclusi, invece, gli istituti che espongono esclusivamente specie animali e vegetali viventi (come orti botanici, acquari, ecoparchi e giardini zoologici), luoghi nei quali si effettuano solo esposizioni temporanee, musei diffusi, musei digitali e gallerie d’arte di natura commerciale.
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