Minicifre della cultura. Edzione 2023

14 MINICIFRE DELLA CULTURA EDIZIONE 2023 PREFAZIONE Fra le politiche e i dati c’è un rapporto stretto e significativo. Le une e gli altri si evolvono, intrecciandosi, in una dinamica che abbraccia la lettura delle domande e dei bisogni, la conoscenza delle risorse, la progettazione dei processi, la scelta degli obiettivi, il monitoraggio, la verifica, e la valutazione dei risultati. È così – e inmodo sempre più chiaro – anche per i settori culturali e per le politiche che li governano. Da quando, a metà degli anni Ottanta del secolo scorso, l’Unesco ha proposto un primo quadro di riferimento statistico per la cultura, è andata infatti crescendo la domanda di informazioni affidabili, pertinenti, tempestive, e dettagliate su cose e beni, servizi, attività, persone e organizzazioni, pratiche, atteggiamenti, processi creativi e produttivi, occupazione, gestione, formazione, tutela e valorizzazione, innovazione, saperi e tecnologie e molto altro. Nel 1999, la comunità internazionale degli operatori e degli studiosi venne convocata dalla Banca Mondiale a Firenze sotto il motto «La cultura conta»¹, che sottendeva la necessità che la cultura, fin dove lecito e possibile, accettasse anche di essere contata. Occorreva dare un impulso alla ricerca e alla messa a punto di strumenti condivisi e armonizzati, sensibili, efficaci e adeguati alla natura complessa e speciale dei fenomeni culturali da osservare. Era, quella, una condizione essenziale per sostenere il processo di avvicinamento della cultura, dai margini della società, dove visioni semplicistiche e riduzionistiche centrate sul primato della economia l’avevano relegata, al suo centro, al suo cuore. Sono passati quasi venticinque anni da allora e, soprattutto in Europa e in Italia, la cultura ha saputo guadagnare il riconoscimento che merita, sia per il suo valore intrinseco, sancito dalla nostra Carta costituzionale, sia per la sua capacità di essere veicolo e strumento di progresso autentico e di sviluppo sostenibile, coesione e inclusione sociale e fattore insostituibile di benessere degli individui e delle comunità. Nel frattempo, l’esigenza di disporre di dati e strumenti statistici è emersa in tutta la sua complessità e urgenza a livello nazionale e sovranazionale. La stessa Com1 «La cultura conta: i finanziamenti, le risorse e l’economia della cultura per uno sviluppo sostenibile” è il tema del Convegno di Firenze, promosso nell’ottobre del 1999 dalla Banca Mondiale, dall’UNESCO e dal governo italiano. L’evento ha rappresentato il momento del riconoscimento e della consacrazione ufficiale da parte delle più importanti autorità politiche ed economiche – alle soglie del terzo millennio – del ruolo determinante della cultura nell’ambito di una strategia mondiale tesa a coniugare sviluppo economico e sviluppo sociale». Cfr. <https://www.treccani.it/enciclopedia/cultura_%28Enciclopedia-del-Novecento%29/> consultato il 06/10/2023.

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