Minicifre della cultura. Edzione 2023

123 FORMAZIONE E OCCUPAZIONE IN CULTURA Questo capitolo raccoglie i principali dati sulla formazione e l’occupazione in cultura, proponendo una lettura che, da un lato, tenga conto dell’andamento dell’offerta formativa e della domanda di formazione e, dall’altro, metta in luce le caratteristiche del sistema occupazionale culturale italiano. La definizione di un perimetro universalmente riconosciuto che abbracci i percorsi formativi in ambito culturale è, tuttavia, un’operazione complessa e suscettibile di diverse possibili letture: in questa sede, i corsi universitari di indirizzo culturale sono stati ricondotti a 57 classi di laurea. Questi ultimi, tra l’anno accademico 2018/2019 e quello 2021/2022, hanno attratto un numero crescente di iscritti. Si rileva lo stesso andamento anche nei percorsi offerti dall’Alta Formazione Musicale, Artistica e Coreutica (AFAM), dalle Scuole di specializzazione in beni culturali e dagli Istituti tecnologici superiori (ITS Academy), in particolare nell’area Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali - Turismo. Segue, inoltre, un focus sulle azioni svolte dal Ministero della Cultura (MiC), attraverso la gestione diretta di istituti formativi, la formazione rivolta ai propri dipendenti e l’adozione di documenti programmatici, come il Piano Nazionale per l’Educazione al Patrimonio Culturale (PNE). Nell’analisi del mercato del lavoro culturale, le forti dinamiche trasformative e la natura sfumata delle occupazioni si traducono nella difficoltà di rilevare la forza lavoro in cultura a livello statistico. Le indagini statistiche generali, come per esempio la Rilevazione sulle forze di lavoro prodotta dell’Istituto nazionale di statistica (Istat), si rifanno a classificazioni internazionali – come la NACE Rev.2 e l’ISCO-08 – che non sempre colgono, in assenza del necessario dettaglio – le complesse sfumature delle professioni culturali. Dalla fotografia che le statistiche permettono di ricomporre, emerge come la pandemia abbia causato un calo del numero di occupati nel settore culturale, in particolare nello spettacolo, e come l’incidenza percentuale

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