Capitale italiana della cultura. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti.

Prefazione Sono passati otto anni dall’avvio del programma Capitale italiana della cultura. Otto anni che hanno visto la proclamazione di ben quattordici città, selezionate tra oltre 164 candidature presentate dall’avvio dell’iniziativa ad oggi. Otto anni che rappresentano un tempo sufficiente per aprire un momento di riflessione e bilancio, utile per tirare le somme e rimettere a fuoco la rotta da seguire, per capitalizzare le esperienze, finalizzare gli obiettivi e ottimizzare gli effetti sulle comunità e sui territori. Questo volume raccoglie l’esito di un progetto curato dal Segretariato generale (Servizio VI Eventi, mostre e manifestazioni) del Ministero della cultura e dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali: un percorso di analisi e ricerca che offre una visione d’insieme sugli esiti e gli effetti prodotti dai diversi programmi da Capitale italiana della cultura sulle dieci città coinvolte: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna, Siena, Mantova, Pistoia, Palermo, Parma e Procida. Nella sua regolare riproposizione, a cadenza annuale, l’iniziativa della Capitale italiana della cultura ha prodotto un vasto insieme di progetti e di attività - ideati e poi attuati - che costituiscono un interessante campo di indagine per trarre indicazioni sulla sua efficacia come azione di politica culturale. A partire dalle esperienze specifiche, studiate e analizzate in collaborazione con PTSCLAS, la ricerca si è svolta attraverso una lettura critica dei meccanismi e dei processi innescati nell’anno di Capitale italiana della cultura, giungendo a presentare un modello interpretativo funzionale per evidenziare i modi e le forme con cui il processo ha saputo attivare processi virtuosi nei territori. Quello della Capitale italiana della cultura è un modello complesso, rivolto a molti attori e a diversi ambiti di intervento. Creare strumenti capaci di rendere conto di tutte le dimensioni in cui questo agisce sulle città è un obiettivo sfidante. I contenuti e i dati riportati in questo volume intendono contribuire al suo raggiungimento, anche ponendo rilevanti questioni metodologiche, nella convinzione che lo sviluppo di una cultura della valutazione delle politiche culturali rappresenti un tassello fondamentale per contribuire in modo attivo e consapevole alla costruzione dei programmi e delle politiche future, oltre che allo sviluppo sostenibile dei territori. Dall’indagine svolta è possibile intanto confermare che in tutti i casi, e ferma restando la diversità dei progetti, l’esperienza di Capitale italiana della cultura ha rappresentato una interessante ed efficace occasione di sviluppo culturale, capace di valorizzare i punti di forza già presenti nelle città e di colmare le lacune territoriali, attraverso specifiche ed innovative strategie di sviluppo culturale. Alessandra Vittorini direttore Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExODM2NQ==