Capitale italiana della cultura. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti.

253 Cap. 3 - Gli effetti prodotti dall’iniziativa “Capitale italiana della Cultura”: uno sguardo d’insieme sulla politica possibile rilevare risultati in termini di posizionamento mediatico e incremento della partecipazione culturale locale che vanno oltre gli sforzi effettuati e altrettanti esiti positivi sulla vivacità culturale, che ha fatto di Procida, per un anno, un luogo di attrazione di artisti anche internazionali, e sulla governance che ha gestito l’evento come un fatto sovracomunale. La vera scommessa è dotare questo ecosistema culturale degli strumenti per continuare a funzionare. Tutto quanto detto mette in luce, ancora una volta, la stretta correlazione tra contesto e meccanismo di attuazione della Capitale italiana della cultura e dimostra come, nella fase di progettazione (dossier) e successiva realizzazione (palinsesto) sia stata davvero elevata l’attenzione posta dalle città alla definizione di programmi che si adattassero al meglio alle condizioni di partenza specifiche di ogni località. Questo è valso, non serve sottolinearlo, alla determinazione di modelli di sviluppo culturale profondamente eterogenei tra città, logica conseguenza della diversa combinazione che, nei territori, si ha tra aspetti di contesto e scelte di politica culturale. Inoltre, come appare evidente dalle rappresentazioni appena riportate, la relazione tra ambiti di investimento e ambiti di ritorno è particolarmente variegata per le città analizzate. Come più volte ribadito, la mancanza di coincidenza tra ambito di investimento e ambito di ritorno non è, di per sé, un elemento negativo. È tuttavia molto indicativo di almeno tre considerazioni: 1. politiche complesse sono in grado di generare effetti in ambiti diversi da quelli in cui si investe maggiormente, a condizione che tali ambiti siano connessi a quello di investimento. Si tratta delle cosiddette esternalità. 2. le esternalità di cui al punto precedente possono essere positive o negative e, a seconda della fattispecie che si verifica, esse potranno amplificare o ridurre gli effetti attesi della policy. 3. le esternalità di cui al punto precedente possono essere attese o inattese e, dunque, a seconda dei casi, rispettivamente, essere a pieno titolo incluse nella strategia politica implementata o essere dei meri ‘accidenti’ incoerenti, il più delle volte, con gli obiettivi fissati dal decisore politico. Nel paragrafo seguente si propone un’interpretazione delle fattispecie sopra esposte in termini di apprendimenti. Questi ultimi, direttamente discendenti dall’analisi dei casi descritti nel presente rapporto, sono elaborati con l’obiettivo di fornire indirizzi alle città che saranno coinvolte nell’iniziativa nelle future edizioni. 3.2.3 Possibili apprendimenti per le future edizioni derivanti dalla ricerca Dalle considerazioni svolte, tornando alle riflessioni che è possibile far discendere dai risultati osservati nella presente ricerca, le Capitali italiane della cultura tra il 2015 e il 2022 hanno dimostrato che: 1. la politica ha dato esito a modelli di sviluppo culturale non solo complessi, ma anche molto eterogenei tra città. Tra questi vi sono degli aspetti ricorrenti (ad esempio, la

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExODM2NQ==