Capitale italiana della cultura. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti.

2. Slogan più volte ripreso dalla rassegna stampa dell’epoca e citato da diversi interlocutori nelle interviste. CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti. 252 facesse della condivisione e del dialogo gli elementi di rilievo di ogni azione (il programma della Capitale ha superato lo stravolgimento politico avutosi nell’anno stesso della proclamazione grazie alla guida del team di progetto e alla condivisione strategica degli obiettivi). La capacità di valorizzare il potenziale delle istituzioni culturali locali, come la Biblioteca San Giorgio, il Teatro e il Sistema Museale civico, unita alla scommessa di creare un racconto interessante della città per turisti e cittadini e alla capacità di fare rete a livello strategico, con il Tavolo Provinciale della Cultura, qualificano le legacy dell’iniziativa. Questa, infatti, ha prodotto effetti tuttora tangibili e che fanno di Pistoia una realtà culturale attiva e riconosciuta, nonché una meta turistica ambita, tutti esiti molto allineati con le strategie e gli investimenti riconducibili all’anno della Capitale. Palermo (cfr. fig. 3.4g), da città della mafia a città della cultura2, ha raccolto le sfide di un posizionamento turistico e mediatico guidato da un investimento nella vivacità del panorama creativo locale nell’anno del titolo. Contestualmente ha lavorato, innestandosi su condizioni (presenza di giovani e multiculturalismo) particolarmente favorevoli, all’incremento della partecipazione culturale e alla dinamizzazione del tessuto imprenditoriale locale. Una governance completamente esternalizzata rispetto al Comune e la compresenza di un altro evento di particolare richiamo mediatico come la biennale di Manifesta, hanno, tuttavia, creato risultati immediati visibili, ma contingenti che, alla prova di una rilevazione effettuata ad un quinquennio di distanza, sembrano aver perso forza non riuscendo a mantenere, negli esiti, lo sforzo e l’investimento profusi nell’anno del titolo. Parma (cfr. fig. 3.4h), il cui programma è stato condizionato dalla pandemia, è riuscita a portare a compimento un impegnativo e serratissimo programma di durata biennale. Un’esperienza ormai pienamente consapevole delle potenzialità della policy, tutte sfruttate a favore di investimenti e azioni, forse più ‘prudenti’ (anche grazie ad un favorevole contesto di partenza) che in altre città, ma comunque in grado di sollecitare le eccellenze locali nell’ambito dell’imprenditorialità, della vivacità culturale e della partecipazione (rete del volontariato). Alla conclusione del programma, seppure sia ad oggi impossibile affermare con certezza che gli effetti perdureranno nel tempo, la città sembra caratterizzarsi per una legacy coerente con gli obiettivi di partenza e con gli obiettivi perseguiti dagli investimenti nell’anno del titolo. Sono ambiti di grande trasformazione conseguente alla Capitale l’ampliamento della partecipazione e dell’accessibilità della cultura, l’alleanza tra tessuto imprenditoriale e tessuto creativo cittadino e una governance in evoluzione, da Comitato per un solo evento a soggetto permanente di programmazione culturale locale. Infine, Procida (cfr. fig. 3.4i), piccola, difficile da raggiungere, con tante potenziali criticità di partenza, è riuscita, giocando la sfida della Capitale quasi completamente con visione coraggiosa, a creare le condizioni per governare la complessità che il titolo portava con sé, anche grazie al supporto della Regione. Lo sforzo della città è stato tutto incentrato sulla partecipazione dei cittadini (sempre al centro delle iniziative), sulla gestione d’area vasta dell’evento (non più di scala urbana, ma regionale), sul coordinamento sostenibile dei flussi e sulla riconsegna di luoghi alla vivacità della cultura locale. Gli esiti di questo sforzo collettivo, maturo e consapevole delle condizioni di partenza, ma anche degli obiettivi da raggiungere, si stanno manifestando proprio nel momento di questa valutazione che, per il caso in oggetto, è ancora in itinere. Tuttavia, sin d’ora è

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