Capitale italiana della cultura. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti.

243 Cap. 3 - Gli effetti prodotti dall’iniziativa “Capitale italiana della Cultura”: uno sguardo d’insieme sulla politica Tale rappresentazione può anche essere riletta in modo differente se si considera che il posizionamento degli ambiti così ottenuto consente, di fatto, l’identificazione di quattro quadranti rappresentativi di altrettante scelte di politica culturale a partire dal posizionamento del contesto delle singole città. Nella figura sottostante (cfr. fig. 2) vengono graficamente rappresentati i quattro quadranti e le caratteristiche di ciascuno: 1. PRIMO QUADRANTE (Q1): al suo interno si collocano, per singola città, gli ambiti caratterizzati da un posizionamento di partenza (contesto) inferiore alla media nazionale e sui quali si è, tuttavia, deciso di investire con forza nell’anno del titolo (meccanismo di attuazione). Si tratta del quadrante che, per città, racchiude gli ambiti per i quali la Capitale italiana della cultura è stata interpretata come ‘cura’ rispetto alle criticità del territorio o come ‘sfida’ volta a favorire lo sviluppo di aspetti non ancora qualificanti al momento della designazione. 2. SECONDO QUADRANTE (Q2): al suo interno si collocano, per singola città, gli ambiti caratterizzati da un posizionamento di partenza (contesto) superiore alla media nazionale sui quali si è deciso di investire con forza nell’anno del titolo (meccanismo di attuazione). Si tratta del quadrante che, per città, racchiude gli ambiti per i quali la Capitale italiana della cultura è stata interpretata come ‘occasione’ per valorizzare ed esaltare ulteriormente aspetti già eccellenti del territorio. 3. TERZO QUADRANTE (Q3): al suo interno si collocano, per singola città, gli ambiti caratterizzati da un posizionamento di partenza (contesto) inferiore alla media nazionale sui quali si è deciso di non investire particolarmente o non investire affatto nell’anno del titolo (meccanismo di attuazione). Si tratta del quadrante che, per città, racchiude gli ambiti per i quali, nell’attuare le iniziative della Capitale italiana della cultura, si è preferito ‘scongiurare eventuali minacce’ evitando di allocare risorse su aspetti critici o problematici. 4. QUARTO QUADRANTE (Q4): al suo interno si collocano, per singola città, gli ambiti caratterizzati da un posizionamento di partenza (contesto) superiore alla media nazionale sui quali si è deciso di non investire particolarmente o non investire affatto nell’anno del titolo (meccanismo di attuazione). Si tratta del quadrante che, per città, racchiude gli ambiti per i quali, nell’attuare le iniziative della Capitale italiana della cultura, si è preferito ‘diversificare le priorità’ e, in presenza di risorse scarse, si è privilegiata una politica culturale che, piuttosto che agire su aspetti già eccellenti, allocasse contributi e finanziamenti altrove. Sembra evidente da quanto sinora detto e dalla rappresentazione seguente, che, mentre il primo e il quarto quadrante identificano strategie di politica culturale piuttosto ‘audaci’, volte ad investire in ambiti le cui condizioni di partenza non rappresentano punti di forza, il secondo e il terzo denotano un approccio piuttosto ‘prudente’ concentrandosi, nel meccanismo di attuazione, su ambiti eccellenti e qualificanti del territorio.

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