Capitale italiana della cultura. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti.

CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti. 242 3.2. ESPERIENZE E MODELLI DI SVILUPPO CULTURALE A CONFRONTO 3.2.1 Due framework di interpretazione Ripercorrendo quanto visto nel precedente paragrafo, emerge con chiarezza come non si possa discutere di modelli di sviluppo culturale senza prendere in esame compiutamente le caratteristiche del territorio in cui la policy viene implementata. Esiste, questo emerge dalla ricerca, una connessione strettissima tra le scelte di politica culturale che identificano, in ciascuna città, l’esperienza di Capitale italiana della cultura, e le determinanti del contesto di partenza in cui l’iniziativa trova la sua realizzazione. È chiaro che la scelta di profondere sforzi e investimenti in un ambito piuttosto che in un altro (dei cinque analizzati – cfr. paragrafo 1.1) qualifica il modello di sviluppo culturale di ogni città, ma tale scelta trae origine da precise strategie che, proprio perché orientate a valorizzare le eccellenze del territorio o a fornire occasioni di miglioramento per aspetti più deboli, concorrono alla definizione del suddetto modello di sviluppo tanto quanto la componente di contenuto. Si è, inoltre, detto precedentemente che, nella lettura critica della relazione tra ambiti di investimento e ambiti di ritorno, è teoricamente possibile osservare il verificarsi due fattispecie: • lo sforzo di progettazione e attuazione in un ambito (ambito di investimento – meccanismo di attuazione) è in grado di determinare effetti in quello stesso ambito (ambito di ritorno – outcome). • lo sforzo di progettazione e attuazione in un ambito (ambito di investimento – meccanismo di attuazione) è in grado di determinare effetti in un altro dei cinque ambiti presi in considerazione (ambito di ritorno – outcome). Si è, altresì, già accennato al fatto che non necessariamente la prima delle fattispecie esposte è da considerarsi un successo e la seconda un fallimento dell’attuazione della politica sul territorio. Il discrimine nella valutazione dei due casi è, piuttosto, da ricercarsi nella coincidenza tra risultati ottenuti e obiettivi prefissati amonte dai decisori politici. Per quanto sinora esposto sembra opportuno procedere a due ulteriori approfondimenti: • la relazione che lega i primi due elementi del modello di valutazione adottato in questo studio, ossia il contesto e il meccanismo di attuazione che, insieme, come già richiamato, costituiscono il cosiddetto modello di sviluppo culturale delle città. • la relazione tra meccanismo di attuazione ed effetti, ossia la legacy, l’insieme di cambiamenti e trasformazioni che originano dall’iniziativa e che permangono sul territorio come sua eredità. Il framework di interpretazione così ottenuto sarà applicato ai casi delle Capitali tra il 2015 e il 2022 per discuterne i risultati. Per quanto concerne l’analisi dei modelli di sviluppo culturale, ponendo in relazione su due assi ortogonali i valori attribuiti agli ambiti di valutazione delle città rispetto al contesto e al meccanismo di attuazione, si è ottenuta una rappresentazione in cui ogni punto identifica l’intersezione tra il posizionamento dell’ambito considerato nel contesto di partenza e l’investimento fatto dalla città in quello stesso ambito nell’anno della Capitale.

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