Capitale italiana della cultura. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti.

CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti. 230 Nell’ambito della vivacità culturale, ne sono risultati un ampliamento e una diversificazione dell’offerta culturale, allargati all’area flegrea e partenopea, anche con un protagonismo della scena creativa e sociale e con la rivitalizzazione del ‘progetto bandiera’ rappresentato dal Palazzo d’Avalos. Come emerso dalle interviste, l’enfasi posta sulla collaborazione tra soggetti locali sembra aver prodotto dei buoni risultati in termini di rafforzamento della capacità delle associazioni di lavorare in rete. Lo stesso numero delle realtà associative ha esperito un aumento. Già nel 2021, ad avvenuta proclamazione, infatti, il numero di associazioni era passato a 63, con un aumento di 10 unità rispetto all’anno precedente (+19%). Nel 2022, il numero (aggiornato a maggio) è cresciuto ancora ed è pari a 65 (+23% dal 2020). Una delle sfide del futuro è comprendere quale possa essere il contesto e il luogo (che potrebbe essere identificato con Palazzo d’Avalos) che consenta di non disperdere il capitale sociale creato e la capacità attrattiva di artisti di richiamo. La rigenerazione di Palazzo d’Avalos, infatti, ha rappresentato un successo per l’attivazione di realtà locali e un emblema del sistema di offerta culturale che l’isola è in grado di fornire (sia a residenti che a turisti). Gli intervistati raccontano, peraltro, che in passato Palazzo d’Avalos era noto come ‘ex carcere borbonico’ e che il cambiamento avvenuto nel linguaggio (oggi è per tutti, appunto, ‘Palazzo d’Avalos’) è espressione di un più generale cambiamento di rotta e consacra la struttura come luogo della cultura. Dall’altro lato, al momento delle rilevazioni qualitative (settembre 2022) non era ancora stato definito un modello di gestione del Palazzo per gli anni successivi, compatibile con gli interventi strutturali da realizzare. Quanto alle collezioni, invece, benché alcuni elementi della mostra SprigionArti siano stati concepiti perché restassero nel tempo, la maggior parte delle opere è in comodato d’uso. Le associazioni che hanno realizzato la mostra Fili d’ombra, fili di luce, che riportano la soddisfazione di aver per la prima volta lavorato con un curatore, si sono dette intenzionate a portare avanti il lavoro di approfondimento del patrimonio immateriale rappresentato dal ricamo. Rispetto al progetto Scienza Aperta, invece, il parroco che ha collaborato all’organizzazione dell’evento di restituzione all’interno della chiesa della Chiaiolella ha riferito che già dal 2015 si era cercato di lavorare con altre associazioni, ma che ognuno era concentrato sul suo ambito di intervento, e che il buon esito della collaborazione per il 2022 si deve alla CiC. Più in generale, per il coinvolgimento e il protagonismo della cittadinanza nel suo complesso, il progetto di citizen science ha messo in risalto la cultura partecipativa di cui l’intero programma di Procida 2022 si faceva promotore. Questi due esempi (Fili d’ombra, fili di luce e Scienza Aperta) incarnano il modello della ‘comunità che apprende’. Il possibile perdurare degli effetti dipende, almeno in parte, dalla capacità di non disperdere il capitale di conoscenze e relazioni. La collaborazione scientifica tra istituzioni di diversi territori (es. per la mostra diffusa I Greci prima dei Greci) ha favorito la realizzazione di un programma esteso all’area vasta, in particolare quella dei Campi Flegrei, così come la capacità attrattiva di artisti partenopei, nazionali e internazionali di grande richiamo ha permesso la costruzione di un calendario diversificato. Nel 2021, gli eventi culturali organizzati, sostenuti o patrocinati dal Comune ammontavano a 65, con un significativo aumento rispetto al numero dell’anno precedente (24, +171%), ma è nel 2022, con un numero di 149, che si assiste all’aumento più significativo. Non è possibile stabilire, tuttavia, quali e quante iniziative siano destinate a rimanere negli anni successivi. Sull’utilizzo delle nuove tecnologie, nell’opinione degli intervistati, il censimento 3D, con la realizzazione di circa 2.000 modellini, ha generato curiosità e ingaggio e si rileva la volontà di portare avanti l’esperienza. Tra i segni tangibili lasciati dagli altri progetti che utilizzavano le nuove tecnologie vi è l’installazione di Mackern al Molo del Fanale Rosso sui ‘suoni

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