Capitale italiana della cultura. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti.

223 Cap. 2 - Risultati - Procida ATTRATTIVITÀ TURISTICO-CULTURALE E POSIZIONAMENTO MEDIATICO CONTESTO In quanto a flussi turistici, nel biennio che precede la Capitale Procida risente delle conseguenze della pandemia. Se gli arrivi e le presenze nel 2019 erano stati rispettivamente 15.048 e 66.629, nell’anno successivo avevano subìto cali rispettivi del 58% (comunque inferiore al calo registrato dagli arrivi nel resto della provincia, pari a -68%) e del 65% (contro il -71% provinciale). Il calo delle presenze maggiore di quello degli arrivi dimostra una riduzione della permanenza media, passata dalle 4,4 notti pre-pandemia alle 3,7 del 2020 e del 2021. Il valore resta comunque al di sopra di quello registrato nel resto della provincia, probabilmente per le specificità del turismo balneare. Ad ogni modo, il confronto tra Procida e l’Italia rispetto al rapporto tra arrivi e popolazione nel 2019 mostra un dato procidano pari a 1, laddove quello nazionale è più che doppio (2,2 ca.). I posti letto alberghieri sono rimasti costanti nel triennio 2019-21 (427), così come quelli extra-alberghieri, che nel 2021 hanno subito solo un lieve aumento dell’1% (da 727 a 735). Complessivamente, i posti letto nel 2021 sono 1.162, in questo caso con una densità maggiore rispetto a quella italiana (11,5 posti letto per abitante, contro 8,6). Due elementi utili ad inquadrare ulteriormente il contesto sono emersi in sede di analisi qualitativa: la presenza di una sorta di naturale tetto massimo ai visitatori dell’isola, determinata dalla possibilità di accedere all’isola soltanto via mare, con un numero limitato di collegamenti, e l’assenza, a differenza di quanto spesso accade sulle isole minori, di una predominanza del settore turistico dal punto di vista produttivo. L’attività prevalente dell’isola, infatti, è piuttosto quella marittima e della pesca.

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