Capitale italiana della cultura. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti.

207 Cap. 2 - Risultati - Parma alla città di recuperare quasi del tutto le perdite subite, registrando un aumento dei flussi turistici (+58% arrivi; +48% presenze) superiore al resto del territorio provinciale (+40% arrivi; +30% presenze). Pertanto, complessivamente, come confermato anche dal questionario rivolto alla cittadinanza (3,5 su 5), è possibile affermare che – nonostante l’emergenza pandemica – il titolo abbia generato comunque degli effetti positivi sull’attrattività della città e del territorio circostante, sebbene questa nuova immagine della città come meta turistico-culturale debba essere ulteriormente consolidata. Anche la Sentiment analysis, infatti, ha evidenziato come la designazione di Parma Capitale italiana della cultura 2020+21 abbia avuto un impatto sulla capacità di orientare il discorso non molto significativo (le recensioni con menzioni su TripAdvisor, infatti, rappresentano meno dello 0,05% del totale), soprattutto se confrontato con i risultati raggiunti da altre città vincitrici come Pistoia 2017 (0,1%), Procida 2022 (0,35%) e/o Matera 2019 (0,5%) che è stata utilizzata come benchmark. Mediamente, tuttavia, la valutazione delle recensioni in stelle (0-5) risulta buona – con una votazione di quasi 3,5 su 5 – sebbene l’andamento temporale del discorso, ossia il numero di recensioni degli utenti nel corso degli anni, si concentri prevalentemente a cavallo del titolo (2018-2021). Per ultimo, la città – partendo da un ottimo posizionamento rispetto al benessere socio-economico e all’imprenditoria creativa – sin dalla candidatura ha investito molto nell’ibridazione tra imprenditoria e cultura facendo di questo rapporto uno degli elementi di forza della proposta culturale della Capitale tramite sia la realizzazione di iniziative dedicate (in alcuni casi proseguite anche dopo la Capitale) sia il coinvolgimento diretto del settore imprenditoriale nella governance della CiC. A tal riguardo, sebbene sia ancora presto per rilevare effetti duraturi in questo ambito, è possibile osservare come già nel secondo anno del titolo – nonostante la pandemia – le imprese culturali e creative presenti sul territorio comunale abbiano registrato un incremento (+3% di imprese e unità locali rispetto al 2020) superiore a quanto registrato dal tessuto imprenditoriale parmense nel suo complesso (+1% imprese; +2% unità locali). Le interviste, inoltre, evidenziano come – a seguito della Capitale – vi sia stato un maggiore riconoscimento e attenzione al settore culturale parmense, anche da parte di soggetti esterni al territorio, che, tuttavia, non si è tradotto necessariamente in un aumento delle attività per la scena culturale e creativa locale, anche a causa del prevalente carattere di estemporaneità delle iniziative realizzate in occasione del titolo. Come anticipato, infine, gli effetti sono stati qualificanti anche sul modello di gestione, in relazione al quale la città ha scelto di affidare l’implementazione del programma al Comitato – espressione delle tre anime promotrici della candidatura (‘Parma io ci sto!’, Unione degli Industriali e Comune). Questo ha permesso all’Amministrazione di attivare meccanismi gestionali virtuosi che, ancora oggi, stanno producendo effetti positivi in termini di consolidamento del rapporto tra settore pubblico e privato e maggiore coscienza dell’importanza di continuare in futuro ad alimentare questo rapporto. A conclusione del mandato del Comitato (dicembre 2022), infatti, è stata avviata una riflessione con il Comune per capire come mantenere viva questa collaborazione virtuosa nella declinazione di obiettivi culturali e di promozione strategica comuni del territorio parmense. In aggiunta, l’Amministrazione, grazie alla CiC, ha acquisito una maggiore consapevolezza rispetto al proprio operato – sia da un punto di vista amministrativo sia contenutistico, di relazione, comunicativo, gestionale e programmatorio – e ha rafforzato il proprio

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