Capitale italiana della cultura. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti.

CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti. 198 Questa necessità ha portato alla scelta di costituire un Comitato che, in virtù della sua natura privatistica e dell’origine mista pubblico-privata della dotazione finanziaria, alleggerisse la gestione dai vincoli procedurali tipici degli organismi di diritto pubblico. Questa configurazione, in particolare, ha permesso al Comune di affrontare anche le sfide imposte dalla pandemia, permettendo – ad esempio – di assumere decisioni tempestive, quale quella di trasferire tutti gli eventi in corso su una piattaforma virtuale tramite la realizzazione di video immersivi e a 360°; facilitare l’interazione tra settore pubblico e privato per sviluppare al meglio le iniziative del dossier: per rispondere a questa esigenza è stato pubblicato un Avviso pubblico a novembre 2018 aperto a tutte le realtà (non solo culturali) che volessero presentare un progetto per la candidatura; dotarsi di un’unica infrastruttura tecnologica che consentisse di governare unitariamente il nuovo ecosistema digitale realizzato in occasione del titolo (piattaforma, app, sistema di prenotazioni, Parma Card, ecc.); agire con maggiore flessibilità, per permettere – in piena emergenza pandemica – una quasi totale rimodulazione delle attività mantenendo al tempo stesso un presidio sulla programmazione del palinsesto. 3.5. Quali sono state le esigenze in termini di rafforzamento degli scambi tra città? MECCANISMO DI ATTUAZIONE In occasione di Parma 2020+21 non sono stati realizzati particolati eventi e/o iniziative con altre CiC/ECoC, sebbene siano stati sviluppati dei rapporti con Procida – con cui Parma si è confrontata su iniziative specifiche come ad esempio quelle relative al volontariato – e siano stati attiviati degli scambi con il circuito delle Città Creative UNESCO che, tuttavia, la pandemia ha interrotto. #promozioneturismo

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