Capitale italiana della cultura. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti.

197 Cap. 2 - Risultati - Parma Più in generale, inoltre, il ‘fare sistema’ è stato uno degli obiettivi perseguiti tramite lo sviluppo di opportunità di networking (cfr. Parma 5.2) che – in taluni casi – hanno previsto la messa in campo di modalità strutturate. A tal riguardo, ad esempio, è possibile citare due progettuatiltà che – tuttavia – sono state fortemente limitate dalla pandemia, ovvero: il progetto Emilia 2020, che ha visto il coinvolgimento dei Comuni di Piacenza e Reggio Emilia – le altre due città emiliane candidate a Capitale italiana della cultura 2020 – per mettere in rete le opportunità culturali delle varie realtà, potenziandone la visibilità e gli strumenti; il programma Energia del territorio, con i restanti Comuni della provincia di Parma che – grazie ad un incremento delle risorse pubbliche appositamente destinate – hanno arricchito il palinsesto con proposte di rassegne, esposizioni, cicli di concerti, festival e altri eventi. In totale, all’interno del palinsesto di Parma 2020+21 sono state realizzate oltre 679 collaborazioni pubblico-private e 292 attività organizzate in parternariato. 3.3. Quali sono le capacità progettuali e strategiche a base culturale sviluppate? / Quali le capacità gestionali e di monitoraggio? MECCANISMO DI ATTUAZIONE In termini di nuove capacità progettuali e strategiche, l’Amministrazione, in occasione della CiC, ha sviluppato un diverso approccio alla cultura che esulava da quello mecenatistico e comunicativo (cfr. domanda valutativa 4.3) – oltre che di relazione/confronto soprattutto all’interno del Tavolo tecnico operativo e del Comitato, con figure professionali che normalmente non operano all’interno dell’apparato pubblico – e ha adottato nuove prassi tecnico-amministrative in relazione a atti, convenzioni e protocolli d’intesa specifici realizzati in occasione della CiC. In aggiunta, sono state realizzate attività formative finalizzate, principalmente, allo sviluppo di competenze progettuali e digitali dedicate alle associazioni e agli operatori culturali del territorio (es. si sono svolti dei corsi formativi per permettere di caricare in autonomia sulla piattaforma le proprie iniziative), sul tema volontariato culturale (es. nell’ambito del progetto Mi impegno a Parma) e dell’accessibilità museale (es. nell’ambito della call Cultura per tutti, Cultura di tutti). Dal punto di vista delle capacità gestionali e di monitoraggio, invece, l’Amministrazione, in occasione del titolo, ha dovuto ricorrere a nuove modalità di lavoro – anche ibrido (online/offline) a causa della pandemia – finalizzate alla programmazione e al monitoraggio delle attività: gli attori (pubblici, privati, volontari) coinvolti nelle progettualità previste dal palinsesto o ad esso collaterali hanno fornito dati e informazioni attraverso strumenti creati ad hoc da un apposito gruppo di lavoro creato dal Comune di Parma – denominato Team di coordinamento del Programma – con il supporto di Fondazione PomoPA e Deloitte. #nuovoapprocciocultura #comunicazione #confronto #digitale #responsabilizzazione #monitoraggio 3.4. Quali sono state le esigenze in termini di semplificazione dei processi? MECCANISMO DI ATTUAZIONE Dal punto di vista della semplificazione dei processi, le principali esigenze emerse in occasione della CiC hanno riguardato principalmente la necessità di agire con maggiore agilità e efficacia soprattutto con riguardo ai rapporti negoziali e alle trattative concernenti i rapporti con gli sponsor e i fornitori ufficiali. #maggioreagilità #risorsepubblico-private #avvisopubblico #ecosistemadigitale #flessibilità

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