Capitale italiana della cultura. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti.

CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA. Dal 2015 al 2022: dati, esperienze, cambiamenti. 124 sesto di SienaContemporanea sono proseguite fino al 2018. Un’eredità tangibile di tale progetto è rappresentata dall’allestimento realizzato nel Parco urbano della Pescaia, con la sistemazione di panchine realizzate da artisti italiani e internazionali in occasione del progetto Le sedute, i luoghi. Gli intervistati, inoltre, attribuiscono alla CiC la riscoperta da parte della cittadinanza della Galleria Cesare Olmastroni, sita in centro città, che nel 2015 aveva ospitato mostre ed eventi dedicati ad artisti legati alla città e che da allora si è affermata come spazio espositivo. Anche i cittadini hanno attribuito il voto medio più alto – per quanto, comunque, esiguo – al contributo della CiC all’aumento del numero di eventi e iniziative culturali in città (2,5 su 5). Il forte orientamento al patrimonio e alla sua valorizzazione trova conferma nelle risposte alla open public consultation, che riportano effetti contenuti sulla creazione di progetti interdisciplinari (voto medio di 2,1 su 5) e sulla diversificazione nella tipologia di eventi culturali realizzati (2,2 su 5). Per l’ambito della partecipazione e dell’accesso, la città partiva da una situazione di contesto in cui la domanda culturale aveva buoni livelli e poteva contare su bacini di pubblico piuttosto giovani e multiculturali, considerata la presenza dei due atenei e, in particolare, dell’Università per Stranieri. La partecipazione, mediamente sollecitata durante l’anno del titolo, ha determinato effetti discreti. Dalle interviste emerge la percezione, infatti, che l’ampia partecipazione agli eventi del palinsesto abbia, plausibilmente, contribuito ad innescare un trend positivo, anche in considerazione del fatto che molte iniziative sono state riproposte anche negli anni successivi al 2015. Dai dati registrati dall’indagine Istat sui musei emerge che, se nel 2015 i visitatori si sono mantenuti all’incirca costanti rispetto alla rilevazione precedente (+1%, a fronte di 32 musei rilevati invece di 31), nel 2017 e 2018 si registrano degli aumenti significativi. Con 34 musei rilevati in entrambi gli anni (+6% rispetto ai 32), il numero di visitatori si attesta prima a 2,75 milioni e poi, nel 2018, a 3,4 milioni. Gli intervistati riportano che gli effetti si sono protratti fino all’emergenza pandemica. Per la partecipazione agli spettacoli, invece, non è possibile individuare alcun trend di crescita, coerentemente con un sistema di offerta che ha puntato a valorizzare la ricchezza del patrimonio costruito cittadino. Al tempo stesso, si riporta una diffusa delusione a riguardo della capacità di coinvolgere la cittadinanza, rendendola partecipe e riducendo il cultural divide. Il questionario, infatti, riporta la percezione di uno scarso effetto nel coinvolgimento dei giovani (voto medio 1,8 su 5) e, in generale, nel raggiungimento di un pubblico differente rispetto a quello che abitualmente frequenta gli eventi culturali in città (voto medio 1,6 su 5). Gli Stati generali della Cultura, che già avevano perso di forza con l’assegnazione del titolo europeo a Matera, non hanno avuto un seguito, pur rappresentando un format virtuoso che si presta ad una replicazione e scalabilità. In generale, non sono stati rilevati effetti perduranti legati alle iniziative di attivazione, avviate soprattutto dalla candidatura a ECoC. Tuttavia, gli intervistati riportano che in alcuni contesti del territorio (es. Fondazione Monte dei Paschi) l’attenzione per la partecipazione dei cittadini è rimasta come buona pratica da seguire. Dal questionario emerge una mancata contribuzione della CiC al rafforzamento del senso di appartenenza (voto medio di 2,1 su 5) e del senso di fierezza per il percorso e i risultati raggiunti (2,2 su 5). Con buona probabilità, ha avuto un ruolo determinante nel risultato negativo la delusione per la mancata aggiudicazione del titolo europeo. L’ambito turistico, caratterizzante a livello di contesto di partenza rispetto alla media italiana, non è stato interessato da iniziative specifiche qualificanti durante l’anno del titolo. Tuttavia, gli effetti su reputazione e attrattività ex post sono stati forti, in continuità con

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