107 Cap. 2 - Risultati - Ravenna 2014/15 non si protrae negli anni successivi, con 21 e 28 iniziative rispettivamente nel 2016 e nel 2017, valori comparabili a quanto registrato nel 2013. Nonostante il successo delle iniziative, dunque, non è possibile dire che l’esperienza abbia prodotto un vero cambiamento nell’offerta culturale, già di per sé ricca e contraddistinta da iniziative di prestigio (si pensi al Ravenna Festival e a compagnie teatrali di fama come quella del Teatro delle Albe). La Darsena di città è rimasta, negli anni che sono seguiti, uno spazio vivo, sempre più fruito dai cittadini. Questo luogo, un tempo percepito come degradato, è diventato punto di aggregazione e di partecipazione culturale. Anche se la riqualificazione ha riguardato più anni, il principale apporto della CiC è stato quello di proporre lo spazio rinnovato come luogo a disposizione dei cittadini. Il numero di spettacoli a livello provinciale nel quinquennio analizzato esperisce un picco nel 2015 (40.984, +9% dal 2013). Anche se è difficile ricondurre l’aumento alle iniziative della CiC, il trend di crescita che culmina nel 2015 e la scia prodotta sul 2016 potrebbero essere espressione di un generale fermento determinato dal processo di avvicinamento al 2019, prima, e all’esperienza da CiC, poi. Nel 2017, il valore torna in linea con quello del 2013. Nell’opinione dell’Amministrazione, la CiC ha fatto da cornice per la visibilità degli eventi e delle realtà locali, alcune delle quali hanno visto la circuitazione delle produzioni a livello nazionale. Coerentemente, i cittadini valutano che la CiC abbia prodotti effetti maggiori sul coinvolgimento di artisti e istituzioni locali (2,7 su 5) piuttosto che internazionali (2,5). Rispetto all’ambito dell’accesso, della partecipazione e del senso di appartenenza, la città partiva da una situazione di contesto in cui la domanda culturale aveva buoni livelli, sebbene Ravenna non potesse dirsi caratterizzata da un ampio bacino potenziale di giovani. L’ambito della partecipazione, non fortemente sollecitato durante l’anno del titolo, ha tuttavia determinato effetti immediati positivi, soprattutto in termini di partecipazione agli eventi, anche se questi non sembrano aver alterato significativamente la situazione di partenza nel medio-lungo periodo. A differenza di quanto accade per il numero di spettacoli, nel 2015 il numero di ingressi subisce un calo, inserito in una più generale riduzione significativa di spettatori nel quinquennio esaminato. Nel 2015 si riscontra anche un calo nel numero di visitatori nei musei ravennati, anche se negli anni successivi si profila un buon trend di miglioramento. È verosimile ipotizzare che il riallestimento e la valorizzazione di alcuni musei operata nel processo di avvicinamento al 2019, prima, e per il 2015, poi, abbia prodotto un rafforzamento dell’offerta museale. Nella risposta al questionario, i cittadini hanno ritenuto quello sull’attrazione e l’avvicinamento dei giovani alla cultura e quello sulla propensione a mettersi in gioco in prima persona rispetto a progetti culturali gli effetti meno significativi della CiC (entrambi con punteggio medio di 2,1 su 5). Gli anni che hanno accompagnato al 2019, tuttavia, hanno visto la continuazione della collaborazione di tipo artistico di istituzioni culturali e cittadini di Ravenna con Matera, in particolare con la messa in scena della Divina Commedia in tre atti tra Basilicata e Romagna. Gli effetti sul senso di fierezza per il percorso e i risultati della città e sul senso di appartenenza, infine, sono valutati dai rispondenti al questionario rispettivamente 2,6 e 2,8 su 5. L’ambito turistico, fortemente caratterizzante a livello di contesto di partenza rispetto alla media italiana, non è stato interessato da iniziative specifiche durante l’anno del titolo, conseguentemente gli effetti su reputazione e attrattività ex post sono stati contenuti. Nel quinquennio esaminato, gli arrivi vedono un aumento crescente, con una cre-
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