86 nuativi di comunicazione, ascolto e attivazione, come ben descritto in questo saggio, in cui centrali restino la libertà di espressione e la valorizzazione del contributo di tutti. Community building Una volta identificate le comunità di riferimento, è importante ragionare su forme di partecipazione attiva mirate a capacitare e rendere efficaci le comunità stesse. ‘Community building’ è un’espressione molto utilizzata che si potrebbe tradurre con ‘costruzione di comunità’, seppure questa definizione sia abbastanza discussa; come gruppo di lavoro che da anni si confronta con interventi di sviluppo locale su base culturale riteniamo più corretto parlare di attivazione/ riattivazione di comunità. Con questi termini intendiamo la promozione di azioni partecipate volte a far scoprire o riscoprire ai membri di una comunità territoriale i propri patrimoni identitari, tangibili e intangibili, a ridefinire regole relazionali e comportamentali, spazi di azione e obiettivi. Volte, in sintesi, a far diventare le comunità leader del proprio cambiamento. Questi processi di attivazione delle comunità permettono di valorizzare le componenti già attive nella società, consentendo ai membri di acquisire maggiori competenze e responsabilità (empowerment di comunità) e, allo stesso tempo, di valorizzare il potenziale umano, sociale e anche professionale di cui molti territori sono ricchi ma che fa fatica a emergere. Promuovere approcci orientati al coinvolgimento e alla partecipazione crea occasioni in cui questo potenziale può essere espresso. Seguendo questo approccio, il ruolo di operatori e manager di iniziative culturali diventa quello di ‘attivatore di comunità’, anche e soprattutto considerando come sia sempre più evidente che solo quando si riesce a innescare la creatività dei cittadini che vivono e attraversano un territorio si riescono a promuovere processi davvero innovativi e in grado di produrre impatti significativi e duraturi nel tempo.
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