Cantiere Città. Potenziare le competenze per una città culturale sostenibile

84 attacco dei pirati e la possibilità di costruire barriere per eludere l’assalto. Ogni nave pirata rappresenta un potenziale pericolo per il progetto/programma e le barriere che possiamo mettere davanti a ogni nave rappresentano le soluzioni possibili all’attacco. L’opportunità di trasformare in positivo gli elementi critici progettuali è una pratica efficace nei processi di co-progettazione/co-programmazione ed è per questo che il landscape mapping si configura come uno strumento particolarmente adatto da utilizzare in pratiche partecipative finalizzate alla co-creazione. Questi e altri strumenti, metodologie partecipative e termini chiave possono aiutare istituzioni e progettisti a ideare e gestire processi partecipativi complessi, nei quali ogni voce è importante e rilevante in quanto espressione dell’abitare e del vivere consapevolmente la città. La partecipazione culturale, che dall’Europa ci è arrivata come diritto, si afferma sempre più, attraverso la pratica, come opportunità. A noi il compito di dedicarle la giusta attenzione, il giusto spazio, più ingenti risorse, competenze e tempo. I termini chiave della partecipazione Termini come ‘audience development’, ‘comunità’, ‘community building’ coprono un campo semantico molto vasto e possono acquisire sfumature di significato differenti a seconda delle occorrenze. È nella pratica che possiamo capire al meglio cosa si intenda con queste parole ma, sicuramente, alcune indicazioni terminologiche possono aiutare a orientarsi. Audience development Per chi professionalmente si confronta con le programmazioni europee, questa è un’espressione entrata a far parte del proprio vocabolario da più di dieci anni, da quando, a partire dai dati preoccupanti sulla partecipazione alle attività culturali a livello europeo, si iniziò a chiedere agli operatori del settore di attivare iniziative volte a intercettare nuovi pubblici. Una definizione ancora oggi di riferimento resta quella del programma Creative Europe 2014-2020, in cui si parlava di ‘audience development’ come di un processo strategico e dinamico di allargamento e diversificazione del pubblico e di miglioramento delle condizioni complessive di fruizione delle attività/spazi della cultura. Inizialmente questo ha portato enti pubblici e privati a immaginare occasioni culturali che fossero in grado di conquistare gruppi di persone sempre più ampi e nuovi, con focus su target che non avevano consuetudine a partecipare. Esistono molti

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