Cantiere Città. Potenziare le competenze per una città culturale sostenibile

82 Storytelling di comunità Lo storytelling è l’arte di raccontare storie, da sempre una parte importante della vita, della cultura e delle società di tutti i tempi. Alcuni dei più importanti messaggi, nelle società, sono consegnati e trasmessi sotto forma di storie prima orali e poi scritte. Le storie sono da sempre utilizzate per intrattenere, mobilitare, documentare vite, tramandare dottrine, oltrepassare confini culturali e interrogarsi sul concetto dell’esistenza umana. Il raccontare storie è una delle attività più coinvolgenti e vitali della nostra cultura. Lo storytelling di comunità è una tecnica che sperimenta e promuove la narrazione come strumento per attivare processi e pratiche riflessive che danno valore alle emozioni nella comunicazione e nei rapporti con gli altri. Questa metodologia può essere utilizzata per chiedere alle persone di raccontare la propria storia collegata a uno specifico territorio, storia che sarà trasformata in una narrazione empatica ed emozionale preservando la spontaneità e l’originalità del punto di vista personale del narratore. Ascoltate, decodificate e analizzate con attenzione, queste storie diventano scrigno di preziose informazioni e terreno di progettazione strategica oltre che vettore efficace di engagement. Nell’utilizzo di questa tecnica, chi narra non potrà sentirsi estraneo al processo che si sta attivando, diventando parte stessa di esso. Le storie di comunità possono assumere le più diverse forme: possono essere scritte, orali, visive (fumetto, disegno, grafica) o audiovisive. Riusciranno sempre a emozionare e a regalare a chi le legge, ascolta o guarda emozioni e informazioni diverse e significative. Fase 4. Co-creazione e co-programmazione Co-progettare strategie e progetti culturali di sviluppo locale e co-programmare palinsesti culturali vuol dire governare azioni finalizzate a far entrare le persone nel vivo di scelte che riguardano la propria città o il proprio territorio. È fondamentale, in questa fase, aprire la riflessione collettiva dopo aver capitalizzato gli input rilevati nella fase di ascolto e condividere, con chi ha partecipato, il dato interpretato per ottenere una validazione rispetto alla correttezza interpretativa o per poter intervenire nuovamente con integrazioni o modifiche. È importante strutturare la fase co-progettuale e/o co-programmatica in modo da garantire una certa robustezza del processo, facilitando l’apporto dialogico con metodologie e strumenti in grado di far emergere i nodi rilevanti, distribuire con equità il carico di rappresentatività nelle scelte e agevolare l’emersione degli aspetti più sommersi o di difficile declinazione. L’obiettivo di questa fase è quello di identificare programmi o soluzioni strategiche e progettuali per sottoporli a test e miglioramenti continui (testing). Si tratta dunque di un processo destinato a durare nel tempo, un processo nel quale le persone sono sempre sollecitate a crescere nella comunità in modo co-evolutivo e progressivo. Strumenti e metodologie Brainstorming La ‘tempesta di cervelli’ è la metodologia più conosciuta e utilizzata per l’ideazione collaborativa di nuove soluzioni e serve a far emergere sfide e proposte in un clima di libertà e

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