Cantiere Città. Potenziare le competenze per una città culturale sostenibile

73 prevede un credito di imposta del 65 per cento per coloro che donano a sostegno di beni e attività culturali di appartenenza pubblica o a essa assimilabili. 9 Curare con grande attenzione il ringraziamento personalizzato e, se il caso, la menzione e il riconoscimento pubblici dei sostenitori. 9 Offrire ai sostenitori la possibilità di attivarsi per un progetto culturale e la sua realizzazione. Molti donatori per la cultura intendono essere coinvolti nei processi di valorizzazione del patrimonio, assumendo così un’identità di ‘cittadino attivo’. 9 Favorire donazioni di bassa e media entità per coinvolgere una larga base di donatori (individui o aziende, piccoli esercizi commerciali o piccole imprese), evitando di puntare solo su grandi mecenati o grandi aziende ‘sponsor’. Questo genererà in tutti gli interlocutori l’idea che il progetto goda di un largo consenso da parte della comunità, rendendo più probabile l’adesione a una richiesta di fondi. Sostenere gli investimenti in fundraising Chi scrive è convinto, anche per esperienza, che il fundraising possa dare grandi soddisfazioni per la realizzazione dei tanti progetti che animano le intenzioni di amministrazioni locali e istituzioni culturali, a patto però che ci si assuma la responsabilità di investire su di esso, così come si fa per altre attività ritenute importanti come la comunicazione o la stessa progettazione culturale. Infatti, troppo spesso si pensa che il fundraising sia un’azione da intraprendere a ‘costo zero’, ma non è così: richiede tempo da parte di risorse umane qualificate e professionalità, oltre che – naturalmente – passione. Una volta compresa la sua importanza, si può guardare ad alcuni programmi nazionali o specifici bandi che potrebbero permettere di inserire nei propri progetti linee di fundraising. È il caso, ad esempio, dei bandi del Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura rivolti a biblioteche, comuni e reti di promozione della lettura, che prevedono proprio tale possibilità. O il bando Transizione digitale organismi culturali e creativi (TOCC), che permetteva investimenti nello sviluppo di sistemi digitali di fundraising oltre che nella formazione del personale sulle relative tecniche; oppure il bando Imprese Borghi – PNRR, che non escludeva la possibilità di inserire nel progetto di riqualificazione del borgo anche un investimento nello sviluppo di sistemi di fundraising per la sostenibilità delle attività proposte, come ad esempio ha fatto il borgo di Montalto delle Marche.

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