Cantiere Città. Potenziare le competenze per una città culturale sostenibile

57 l’Alzheimer, che offre programmi museali rivolti a persone con demenza e ai loro caregivers, incentrati sul potere comunicativo ed emozionale dell’arte e del museo con lo scopo di favorire relazioni tra i partecipanti, senza distinzioni tra accompagnati e accompagnatori. Risultati e impatti ▶ Il metodo di lavoro adottato si fonda sulla costituzione di una squadra multidisciplinare, con l’obiettivo di realizzare una progettazione condivisa tra educatori/educatrici museali ed educatori/educatrici geriatrici. La collaborazione intersettoriale rappresenta un aspetto centrale del progetto, nonché uno dei suoi principali punti di forza. Inoltre, dal 2019, la Regione Toscana include le attività del Sistema MTA fra le prestazioni previste per la cura e il sostegno familiare delle persone con demenza. Il progetto ha così contribuito a riconfigurare l’identità stessa del museo quale istituzione inclusiva e democratica, che considera la piena accessibilità culturale un valore fondante. Per approfondire ▶ <https://www.museitoscanialzheimer.org/>. La scatola della memoria Soggetto/i promotore/i ▶ Archivio di Stato di Modena, in collaborazione con AUSL di Modena, Centri per i disturbi cognitivi e demenze di Modena e Carpi, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Centro BACH (Biobehavioral Arts and Culture x Health, Sustainability and Social Cohesion) – Università degli Studi di Chieti-Pescara, CCW-Cultural Welfare Center, altre realtà culturali e sociali del territorio, tra cui il Circolo di scrittura e cultura autobiografica di Modena. Target principale ▶ Persone anziane che vivono con l’Alzheimer e altre forme di demenza. Cosa ▶ Nel 2022 è stata predisposta una ‘scatola della memoria’ concepita come una risorsa per i caregivers, i logopedisti, i terapisti occupazionali, gli operatori di supporto, i volontari e i familiari per essere usata durante le pratiche assistenziali quotidiane e i percorsi di riabilitazione. La ‘scatola della memoria’ racchiude: documenti d’archivio (come fotografie, mappe, manifesti, cartoline), oggetti con particolari caratteristiche sensoriali ed estetiche, alcuni esercizi tratti dal toolkit Cultural First Aid Kit realizzato dal Whitworth & Manchester Museum dell’Università di Manchester. All’interno della scatola è stato incluso anche uno strumento di misurazione del benessere da compilare prima e dopo l’attività culturale. Risultati e impatti ▶ Il metodo di lavoro adottato mira alla costruzione di una comunità che co-progetta e condivide un insieme di pratiche. In particolare, sono stati costituiti gruppi di lavoro e di consultazione formati da archivisti/e, professionisti/e culturali, terapisti/e occupazionali, medici geriatri, ricercatori/ricercatrici e dalle stesse persone anziane con demenza, considerate soggetti attivi nella costruzione e valutazione delle attività culturali e creative. Il progetto pilota si è svolto presso dieci Centri di cura per anziani con demenza e Alzheimer, coinvolgendo complessivamente trentacinque soggetti. Per la misurazione degli impatti sul benessere emotivo sono stati effettuati settantacinque rilevamenti, che hanno messo in evidenza un notevole miglioramento del livello di benessere emotivo autopercepito. Per approfondire ▶ <https://asmo.cultura.gov.it/progetti/archivi-e-salute/la-scatola-della-memoria>.

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