Cantiere Città. Potenziare le competenze per una città culturale sostenibile

55 Due modelli che presentano un’elevata sintonia con la nozione di ‘città della cura’. Una città che crea e migliora continuamente i suoi ambienti fisici e sociali, li riconosce e li progetta quali determinanti della salute; una città che ricerca la qualità della vita, espande le risorse della comunità che consentono alle persone di sostenersi reciprocamente per sviluppare al massimo le proprie potenzialità12. In linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), una città sana è quella che pone in testa all’agenda politica un approccio fortemente orientato verso la salute pubblica a livello locale, promuovendo l’equità, la solidarietà, la collaborazione intersettoriale e l’azione congiunta sulle sfide sanitarie. L’attuazione di questo approccio, fondamento dello sviluppo sociale ed economico sostenibile, presuppone la collaborazione tra organizzazioni pubbliche, private, del terzo settore e degli stessi cittadini. Ne deriva che quello della ‘città che cura’ è un modello culturale per una ‘società del prendersi cura’, dove la cultura, come costruzione di un nuovo senso condiviso, riveste un ruolo centrale. Le esperienze culturali sono leva di empowerment, rinnovano le possibilità di accesso alla formazione e al lavoro, stimolano processi di inserimento sociale e di relazione, sviluppano legami sociali come argini per le diseguaglianze e il rischio di esclusione, tutti fattori che hanno un impatto decisivo in termini di salute e ‘ben-essere’. Per far convergere queste piste diventa necessario ragionare in modo organico, attraverso politiche orizzontali, fuori dai silos, capaci di creare una città policentrica, una città della prossimità, con una grande attenzione alla creazione di reti di comunità. Adottare il paradigma della cura significa riscoprire la centralità dei beni comuni13, le relazioni di prossimità, il mutualismo, le nuove governance partecipate, che danno voce alle comunità, lavorando per una conversione ecologica della società e ripensando il concetto stesso di welfare in termini di costruzione di contesti abilitanti per il ‘ben-essere’, di ecosistemi salutogenici connessi allo sviluppo umano e alla cultura. Modelli in azione. Pratiche e progetti di welfare culturale nei contesti urbani In uno scenario in continua evoluzione, la progressiva affermazione della prospettiva del welfare culturale nonché dei modelli di città capaci di (ri)mettere al centro le persone è rintracciabile nel moltiplicarsi di pratiche, progetti e iniziative che continuano a prendere vita nei contesti urbani. Si tratta di una costellazione variegata e numerosa di realtà di diverse dimensioni e natura che opera sui propri territori di riferimento per offrire una risposta concreta alle sfide della contemporaneità: Cfr. WHO European Healthy Cities Network, What is a healthy city? <https://www.who.int/europe/ groups/who-european-healthy-cities-network/what-is-a-health-city>. Cfr. Michele Sorice, Verso la società della cura. Cambiare paradigma per superare la crisi, Luiss Open, 2020. 12. 13.

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