Cantiere Città. Potenziare le competenze per una città culturale sostenibile

49 vogliono conseguire. Gli obiettivi sono uno degli elementi di maggiore trasparenza e responsabilizzazione dell’intero percorso strategico perché, se comunicati e condivisi all’inizio del processo, si prestano intenzionalmente a essere misurati e valutati. Permettono quindi di orientare l’azione, ma anche di avviare processi interni di autoapprendimento e di miglioramento. Gli obiettivi, inoltre, per essere davvero concreti e utili devono essere misurabili. Devono, pertanto, essere associati a degli indicatori (detti anche Key Performance Indicators, KPI) che, attraverso parametri di natura quantitativa, consentano di misurare al meglio il risultato che si vuole ottenere. Si tratta quindi di individuare le variabili che meglio di altre permettano di rappresentare il concetto che si intende misurare. In alcuni casi questo avviene in modo diretto e relativamente semplice (il dato sul numero di ingressi in un museo rappresenta un indicatore chiaro della partecipazione delle persone). Ci sono invece situazioni in cui uno specifico fenomeno richiede risorse o strumenti di misurazione complessi o la disponibilità di dati che non possono essere raccolti direttamente. Si utilizza in questi casi il concetto di ‘proxy’, termine che si riferisce a una misura indiretta o un sostituto utilizzato per rappresentare un concetto o una variabile difficile da misurare direttamente. Se vogliamo, ad esempio, misurare la soddisfazione degli utenti in relazione a un’applicazione di realtà virtuale in uno spazio culturale, può essere importante combinare più proxy per ottenere una valutazione completa e affidabile (ad esempio, feedback degli utenti, tempo di utilizzo, condivisione sui social media, frequenza di utilizzo ecc.). Gli obiettivi possono, infine, diventare uno strumento di negoziazione e di mediazione all’interno dell’organizzazione, perché il loro perseguimento richiede risorse in termini di personale, competenze, progettualità, investimenti economici. In termini di fattibilità complessiva è importante individuare il giusto bilanciamento tra ambizioni di misurazione e di valutazione (soprattutto quando si opera nell’ambito degli impatti culturali e sociali con approcci complessi quantitativi e qualitativi) e risorse disponibili, da intendersi come la possibilità di disporre di strumenti e procedure di raccolta interna o di sviluppare alleanze e partnership con soggetti terzi in grado di fornire il know-how mancante. L’obiettivo a cui tendere sarebbe quello di sviluppare una cultura dell’ascolto e della valutazione che possa poggiarsi su prassi di raccolta dati e di monitoraggio che rientrino nel regime ‘ordinario’ di funzionamento dell’organizzazione, mantenute e garantite dai sistemi informativi interni e da un adeguato lavoro di empowerment sulle risorse umane presenti all’interno dell’istituzione.

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