Cantiere Città. Potenziare le competenze per una città culturale sostenibile

44 culturale, la valutazione può essere utilizzata anche in una logica di comunicazione, di coinvolgimento degli stakeholder. I dati e i risultati ottenuti possono essere comunicati in modo efficace a diverse parti interessate, tra cui i finanziatori, il pubblico, gli sponsor e i media. Questa comunicazione può supportare azioni di advocacy, di raccolta fondi, evidenziando gli obiettivi perseguiti, gli impatti generati e i pubblici coinvolti8. Precondizione per un buon processo di valutazione è, infine, la chiara esplicitazione degli obiettivi e dei risultati attesi, perché su di essi si concentreranno le attività di raccolta delle informazioni e di valutazione dell’efficacia. Per formulare un giudizio argomentato sull’efficacia di una specifica iniziativa o sull’operato complessivo di un’istituzione culturale diventa pertanto fondamentale l’attivazione di un processo di definizione e condivisione degli obiettivi e delle priorità in un arco di tempo definito e che si ragioni conseguentemente sugli investimenti e sugli input produttivi necessari per generare effetti di portata trasformativa. È necessario, in ultima istanza, che si adottino approcci o comportamenti di natura strategica. Quando strategia e valutazione devono andare a braccetto Da alcune decadi si discute dell’importanza di dotare le organizzazioni culturali di approcci di governo e di gestione che attribuiscano alla dimensione strategica un ruolo sostanziale nell’orientare le traiettorie di sviluppo, definire la natura e la tipologia degli effetti attesi e mettere a fuoco le conseguenti esigenze e condizioni per la sostenibilità. Si tratta, in altre parole, dell’opportunità di attivare modelli di comportamento manageriale che considerino la dimensione strategica come un percorso di medio termine in cui allineare, in modo non dogmatico, obiettivi, risultati e risorse ponendo forte attenzione alle condizioni di cambiamento, sia interne sia esterne al perimetro organizzativo, e alle crescenti esigenze di misurazione e comunicazione del valore generato9. L’individuazione e la scelta degli obiettivi assume un carattere di rilevanza determinante nella misura in cui rappresenti il risultato di un lavoro di ascolto, di confronto e di concertazione con i principali stakeholder dell’istituzione. Il campo di intervento di from indicators to narratives, and back, in Bridging theories, strategies and practices in valuing cultural heritage, a cura di Mara Cerquetti, Macerata, EUM, 2017, pp. 181-195; Ead., Che cosa muove la cultura. Impatti, misure e racconti tra economia e immaginario, Milano, Editrice Bibliografica, 2021. Si segnala qui, in forma sintetica, l’importanza crescente del bilancio sociale e di tutte quelle forme di rendicontazione sociale che considerano l’operato degli enti culturali sotto prospettive e dimensioni di valore differenziate. La legge sul terzo settore prevede l’obbligo della presentazione del bilancio sociale per gli enti con ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate superiori a un milione di euro, per i centri di volontariato e le imprese sociali; lo raccomanda anche agli enti con entrate inferiori alla soglia di legge indicando valori e principi di redazione del documento. Lucio Argano, Manuale di progettazione della cultura. Filosofia progettuale, design e project management in campo culturale e artistico, Milano, Franco Angeli, 2012. 8. 9.

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