Cantiere Città. Potenziare le competenze per una città culturale sostenibile

43 La prima, più ampia e generale, esplicita la funzione della valutazione affermando che essa serve a esaminare l’efficienza e l’efficacia di politiche, programmi e progetti. Sotto questa prospettiva, un’iniziativa composita come la Capitale della cultura si presta a essere analizzata e misurata a partire da scale e oggetti diversi spesso tra loro interconnessi e sovrapposti. Un’ulteriore enunciazione precisa che la valutazione consiste «nella verifica dei punti di forza e debolezza dei programmi, delle politiche, delle organizzazioni per migliorarne la loro qualità»5. Sotto questa prospettiva è utile evidenziare come quello valutativo sia sempre un processo di (auto)apprendimento orientato alla formulazione di raccomandazioni di miglioramento e (auspicabilmente) alla loro implementazione. Se lo studio ha avuto uno sviluppo processuale e inclusivo del punto di vista dell’organizzazione e dei diversi stakeholder nella fase di impostazione e definizione degli obiettivi, la valutazione diventa altresì un momento molto importante di riflessione e di analisi critica del ruolo istituzionale e della natura degli impatti che si vogliono generare (che cosa e nei confronti di chi?). Si vuole citare, infine, una definizione di Claudio Bezzi, più articolata, che dice che con valutazione si intende l’insieme delle attività utili per esprimere un giudizio per un fine; giudizio argomentato tramite procedure di ricerca che ne costituiscono l’elemento essenziale ed imprescindibile di affidabilità delle procedure e fedeltà delle informazioni utilizzate per esprimere quel giudizio.6 Questa definizione ha il pregio di evidenziare come il processo valutativo sia strettamente connesso alla formulazione di un giudizio. Non tutti i giudizi partono da una valutazione, tutte le valutazioni dovrebbero concludersi con una qualche forma di giudizio. Questo giudizio, però, deve avere determinate caratteristiche di tipo strumentale, processuale e deontologico; deve essere, cioè, il risultato di un processo di ricerca che si basa sul rispetto di procedure e atteggiamenti codificati e verificabili. Dal punto di vista della pubblica amministrazione, in ambito culturale come in altri settori del welfare, l’attivazione di un processo di monitoraggio e valutazione risponde a necessità di accountability, laddove il percorso di misurazione evidenzia in modo trasparente come i fondi pubblici vengano utilizzati e se i programmi culturali raggiungono gli obiettivi prefissati7. Nella prospettiva, invece, di una realtà privata che opera nel settore Alessandro Bollo, Gli strumenti di valutazione dei musei: i casi concreti, le occasioni mancate, «Museologia Scientifica Memorie», a cura di Monica Celi e Angela Trevisin, n. 10, Firenze, ANMS, 2013, pp. 137-141: 138. Claudio Bezzi, Cos’è la valutazione. Un’introduzione ai concetti, le parole chiave e i problemi metodologici, Milano, Franco Angeli, 2016, p. 22. Permaggiori approfondimenti si rimanda a: AnnalisaCicerchia, Assessing the impact of culture inwellbeing: 5. 6. 7.

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