Cantiere Città. Potenziare le competenze per una città culturale sostenibile

33 tratta di uno degli assi principali di elaborazione del progetto e che deve trovare mediazioni e intersezioni con tutti gli altri aspetti, di contenuto e organizzativi. La possibilità di entrare in relazioni favorevoli con l’audience di riferimento, di istituire un dialogo proficuo con gli stakeholder, di avviare campagne efficaci di fundraising riposa per una buona parte sulla capacità di comunicare adeguatamente i contenuti e le dimensioni del progetto e, tuttavia, non unicamente facendo uso di una professionalità retorica efficace. La comunicazione di un progetto culturale non è un processo a senso unico dalla fonte – i progettisti – ai diversi tipi di pubblico e agli stakeholder, bensì un processo bidirezionale dove il portato più interessante risiede nella capacità di ascolto del mondo esterno al progetto e di suggerire quegli adeguamenti strutturali – non formali né retorici – capaci di recuperare maggior sintonia con gli interlocutori. La comunicazione, così come le relazioni esterne e le politiche di fundraising, sono contemporaneamente a servizio del progetto e agenti di modificazione, specificazione, orientamento. Progettare non è perseguire ossessivamente un’idea difendendola dall’impatto con il mondo, ma la messa in sintonia di numerosissime variabili, operazione alla quale è necessario che partecipino professionisti con logiche e competenze diverse per dar luogo a un progetto emergente la cui complessità non è governabile da una persona sola, quand’anche fosse un demiurgo culturale. La sfida è proprio questa, esporsi a interagire con la complessità dei territori e dei sistemi urbani e utilizzare tutto ciò come la materia di impasto del progetto. Senza smarrire la bussola della ‘pertinenza’ e del ‘senso’.

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