Cantiere Città. Potenziare le competenze per una città culturale sostenibile

31 evitare ogni occasione d’incontro, quanto invece costruire percorsi di avvicinamento che sappiano interessare e coinvolgere. La questione chiave è progettare con i cittadini e non per i cittadini, poiché occorre evitare che le offerte culturali si manifestino come munifiche elargizioni verso la cittadinanza. Non ha importanza se le competenze progettuali sono possedute da poche persone, poiché il ‘senso’ di un progetto riuscito appartiene alla cittadinanza e le ricadute conseguenti alle singole azioni sono attivate dai cittadini. Non ci si nasconde, tuttavia, che il tema della partecipazione presenta complessità elevate e richiede tempo e lavoro per tessere le reti di persone che potranno rappresentare i nuclei con i quali costruire l’audience di riferimento. Non è certo un processo immediato; progetti nuovi spesso generano diffidenze o indifferenze che possono essere superate a partire da un lavoro paziente di coinvolgimento dei gruppi più vicini o avvicinabili al progetto per interessi e sensibilità. D’altro canto, la progressiva inclusione dei pubblici individuati rappresenta il cuore di ogni progetto culturale, ancora di più se si tratta di progetti che interessano aree vaste o ambiti urbani. La crescita dell’audience di riferimento attorno alle attività è la garanzia principe affinché il progetto possa depositare sul territorio un’eredità non effimera, che richiede, peraltro, una seria progettazione dei processi e delle azioni a eventi terminati. Anche l’eredità è un progetto. In questa prospettiva progettare con i cittadini significa anche favorire una partecipazione alla governance del progetto e dei suoi effetti di lungo periodo, per sostenere una continuità nel tempo non legata a singoli professionisti, ma diffusa nel tessuto sociale: è questa la condizione che abilita la società locale a coltivare le ricadute positive a progetto ultimato. Risultati attesi Qualsiasi progetto non può fare a meno di costruire una prefigurazione condivisa dei risultati; proprio questa condivisione degli esiti, il più allargata possibile agli stakeholder, ma anche ai rappresentanti della cittadinanza, costituisce una condizione importante per alimentare una tensione positiva al raggiungimento degli obiettivi e una sorta di patto, di impegno comune, verso la riuscita del processo. In tutto ciò è fondamentale condividere una declaratoria precisa degli obiettivi, che arrivi a definire ex ante gli indicatori con cui si misurerà il tasso di raggiungimento dei risultati attesi: vi potranno essere molte valutazioni qualitative e di processo, ma è fondamentale la dotazione di una batteria di indicatori numerici solidi e pertinenti, ancorati a una metrica in grado di sottrarre i progetti culturali alla vaghezza e all’aleatorietà della scrittura sull’acqua. Gli investimenti in cultura si confrontano con investimenti altrettanto importanti in tutto il resto dei servizi pubblici; praticare l’accountability, dimostrare puntualmente le ricadute e i risultati ottenuti, va nella direzione di rispondere a un impegno democratico e di favorire un dialogo sui possibili sviluppi.

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