Cantiere Città. Potenziare le competenze per una città culturale sostenibile

30 na’ deriva da ‘per-sonare’, ovvero risuonare inmodo specifico agli stimoli che ci colpiscono. In questa prospettiva, ‘senso’ vorrebbe dire usare un evento culturale per far emergere pienamente le persone implicate come un tessuto umano senziente ed empatico. D’altro canto, saper emozionare attraverso la meraviglia, l’esperienza e la conoscenza è da sempre componente fondamentale del progetto culturale, la chiave per far emergere bisogni e desideri in una maieutica gentile. Ma c’è anche dell’altro, seppur con dimensioni meno intimistiche e ricadute sulla società locale, come nutrire una riflessione che possa attrezzare la comprensione del futuro o rendere evidenti i caratteri e le risorse del luogo – spesso trascurate proprio dai residenti – nella prospettiva di uno sviluppo a guida culturale che non disdegni di nutrire opportunamente operazioni di marketing in questo ambito. Può sembrare che la ricerca di un senso profondo debba far riferimento alle radici e al passato di una società locale, ma non è necessariamente solo così. Le radici non sono unicamente dietro di noi, ma anche davanti, come insegna la strategia della mangrovia, capace di estendere le radici lontano dal tronco principale. Riscoprire i mestieri del passato, se si limita a una rievocazione nostalgica della storia, è difficile che appassioni un target di giovani; altra cosa è individuare possibili traiettorie di sviluppo per le competenze tecniche e per la cultura materiale in una dimensione proiettata nel presente e nel futuro, che rappresenti un’apertura verso nuove potenzialità. Il senso di un progetto ha una funzione di guida, può spingersi anche verso scenari fortemente innovativi, se riesce a riconnettere in un percorso comprensibile le proiezioni future con i caratteri distintivi del luogo e della società. Ma può anche essere che il senso emerga pienamente nel corso del tempo e si debba essere pazienti per assistere al dispiegarsi degli effetti positivi di un progetto, soprattutto se è coinvolta una dimensione territoriale e urbana. All’obiezione di Gertrude Stein che il ritratto non le somigliava, Picasso rispose: «le somiglierà». Partecipazione I pubblici che si desidera coinvolgere sono il frutto di una decisione che orienterà le altre scelte a modulare sempre più efficacemente l’offerta culturale sui caratteri distintivi di quella specifica audience. Non è particolarmente utile pensare a una partecipazione allargata a tutti e chiunque: fermo restando che si eviti ogni forma di discriminazione e che si adotti una strategia della massima accessibilità, è l’interazione tra le proposte culturali, gli interessi e le attese delle persone a modellare la partecipazione delle stesse. E non si tratta solo di compiacere o di rinforzare i gusti già sedimentati storicamente e nemmeno di adottare un atteggiamento paternalistico di rieducazione verso la contemporaneità. Non è un mistero che alcune forme d’arte o espressioni culturali risultino ostiche a un pubblico allargato, il che non significa

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