Cantiere Città. Potenziare le competenze per una città culturale sostenibile

28 specifici, nell’adottare metriche sartorialmente tagliate sul caso in esame. È questione di verifica puntale degli aspetti esecutivi del progetto e dei suoi risultati, ma poco pertinente alla sua costruzione logica, al disegno dei contenuti che nutriranno le successive fasi di progettazione. È questo il tema che si vuole affrontare qui, non tentando di definire la qualità di un progetto, ma indicando alcune pietre miliari, la considerazione delle quali aiuta a innescare un processo di progettazione teso a restituire una qualità degli esiti confrontabile con la complessità dei requisiti. Sono sei le pietre miliari sulle quali ci concentriamo perché contribuiscono in misura decisiva a formare la spina dorsale del progetto e a strutturarne la qualità: la pertinenza al luogo, il senso, la partecipazione, i risultati attesi, la sostenibilità, la comunicazione e le reti di relazioni. È una scelta arbitraria che non esaurisce il catalogo delle attenzioni possibili, ma è strettamente funzionale alla prospettiva adottata. Di qui in avanti queste pietre miliari verranno trattate in altrettanti paragrafi. Pertinenza al luogo A differenza di quanto pensano molti, i progetti nascono dalle idee progettuali, non dalle analisi, e sono modellati entro un impasto fatto di conoscenza profonda del luogo e della sua società, di sensibilità per le dinamiche locali, di capacità di evocare e liberare risorse latenti. E la conoscenza non è analisi: è empatia, è relazione. È qualcosa che si costruisce anche con le analisi, ma eccede largamente il loro portato euristico. Certo, attraverso l’analisi si possono descrivere e approfondire componenti e aspetti poco conosciuti che contribuiscono a dare profondità di campo e a plasmare un’immagine dinamica della società locale, trasformando l’informazione in conoscenza. Ma la vera utilità delle analisi è un’altra, ovvero costruire un quadro di relazioni e di condizioni contestuali come fosse un liquido di contrasto contro il quale confrontare le idee progettuali. È l’idea di progetto l’utensile che interroga la situazione locale, che fa emergere le forze a favore e gli attriti che rischiano di bloccarla sul nascere, è sempre l’idea di progetto da usare per scavare le possibili reazioni alla sua messa in atto, per individuare le condizioni alle quali deve conformarsi per raggiungere un’alta fattibilità, il ventaglio delle strategie più opportune. Se il progetto non è una conseguenza lineare dell’analisi, quest’ultima però lo orienta, lo rimodula, ne riplasma la materia stessa confrontandola con i vincoli e con le condizioni locali, a patto che l’analisi sia condotta con rigore, senza elidere gli aspetti contradditori o che potrebbero rivelarsi critici per il progetto. Un’analisi compiacente ed edulcorata manca il suo principale obiettivo di avvisare dei pericoli del cammino e dei necessari cambi di rotta; è semplicemente inutile, quand’anche rassicurante.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExODM2NQ==