Cantiere Città. Potenziare le competenze per una città culturale sostenibile

21 Infine, Sanesi sottolinea l’importanza della figura del ‘culturemaker’ nelle città candidate a Capitale italiana della cultura, evidenziando temi quali la rigenerazione e la relazione come centrali per la collaborazione e la crescita culturale dei territori. Il saggio Per un approccio strategico e multidimensionale alla valutazione dei progetti culturali di Alessandro Bollo chiude la sezione «Letture», fornendo un’analisi approfondita sul valore aggiunto della valutazione dei progetti. Il testo evidenzia chiaramente il ruolo cruciale di questo elemento, specialmente in contesti complessi come le capitali culturali, dove appare ormai indispensabile valutare gli impatti a lungo termine dei progetti culturali sui vari ambiti coinvolti. Per affrontare efficacemente questa sfida, Bollo suggerisce l’adozione di un approccio multidimensionale, facendo riferimento al «Four-Domain Approach» sviluppato nel contesto del progetto europeo Cultural Heritage Counts for Europe (CHCFE), trattato come modello per la valutazione dell’impatto del patrimonio culturale. Pur riconoscendo le difficoltà metodologiche associate alla valutazione degli impatti sociali e culturali a lungo termine, Bollo sottolinea l’importanza di affrontare questa sfida e di sviluppare approcci capaci di gestire in modo olistico la complessità dell’agire culturale. In conclusione, il saggio offre una guida per il processo di valutazione, mettendo in evidenza l’importanza di fissare obiettivi misurabili e di bilanciare le ambizioni con le risorse disponibili, con l’obiettivo di sviluppare una pratica dell’ascolto e della valutazione nelle organizzazioni culturali. Il saggio di Vittoria Azzarita, dal titolo Verso un welfare culturale per le città delle relazioni, inaugura la seconda sezione del volume «Strategie e strumenti». Nel suo contributo, Azzarita sostiene che, per affrontare le sfide future, le città devono abbandonare il tradizionale modello di welfare, abbracciando un approccio comunitario centrato sull’integrazione dell’intelligenza collettiva, dei beni comuni e dell’imprenditoria sociale. La cultura viene identificata come risorsa strategica in questo contesto di trasformazione, agendo come laboratorio di sviluppo umano e contribuendo alla costruzione di comunità orientate al ‘ben-essere’. L’autrice esplora concetti come la ‘città aumentata’ e la ‘città della prossimità’, insistendo sull’importanza di ascoltare e comprendere profondamente il territorio. Dal testo emerge la necessità di politiche urbane orizzontali, capaci di creare una città policentrica basata sulla prossimità e di promuovere la collaborazione tra organizzazioni pubbliche, private e del terzo settore. Un’ampia rassegna di pratiche e progetti di welfare culturale in contesti urbani chiude il contributo, affrontando tematiche come l’invecchiamento attivo, il benessere dei giovani, la prima infanzia e la riattivazione degli spazi urbani attraverso processi di rigenerazione culturale. L’intervento di Massimo Coen Cagli, Strumenti e strategie per il fundraising culturale. Come rendere sostenibili progetti culturali nella dimensione locale, affronta diverse tematiche legate alla raccolta fondi per progetti culturali a livello locale. Il saggio parte dal presupposto che il fundraising culturale non si limiti solo a iniziative di grande portata, ma possa trovare un’applicazione di successo anche in progetti culturali di dimensioni

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