Cantiere Città. Potenziare le competenze per una città culturale sostenibile

20 La sezione dedicata alle «Letture» si apre con l’intervento di Luca Dal Pozzolo, intitolato Luogo, senso, progetto culturale, che mette in luce il rischio associato alla proliferazione eccessiva di progetti a discapito della qualità, come osservato negli ultimi anni. L’autore sottolinea l’importanza di una gestione equilibrata che non comprometta la pertinenza e il significato del progetto, a volte snaturati dalla necessità di rispondere ai bandi. Dal Pozzolo propone sei ‘pietre miliari’ fondamentali come principi guida per la costruzione di un progetto di qualità: la pertinenza al luogo, il senso, la partecipazione, i risultati attesi, la sostenibilità, la comunicazione e le reti di relazioni. L’autore ci mostra la cruciale importanza dell’idea progettuale di partenza, enfatizzando come questa debba essere plasmata attraverso una comprensione approfondita del luogo e della sua società, una sensibilità relativa alle dinamiche locali e la capacità di evocare e liberare risorse latenti. La sua trattazione dimostra che non sono le analisi a dover guidare e a ‘tenere il polso’ del processo di progettazione, ma è proprio «l’idea di progetto l’utensile che interroga la situazione locale, che fa emergere le forze a favore e gli attriti che rischiano di bloccarla sul nascere, è sempre l’idea di progetto da usare per scavare le possibili reazioni alla sua messa in atto, per individuare le condizioni alle quali deve conformarsi per raggiungere un’alta fattibilità, il ventaglio delle strategie più opportune». Nella sua visione di progettazione culturale, l’analisi trova però spazio nelle fasi successive, in cui è necessaria per testare e mettere alla prova un quadro di relazioni e condizioni contestuali del progetto. L’autore paragona l’intero processo di analisi a «un liquido di contrasto contro il quale confrontare le idee progettuali». Partendo da domande apparentemente semplici su cosa significhi il ‘senso’ del progetto, a cosa serva, cosa si intenda ottenere e quale eredità si desideri lasciare e, infine, come costruire relazioni e reti per assicurarne la sostenibilità, l’autore invita a una riflessione approfondita e a un ‘esame di coscienza’ prima di redigere il progetto e lanciarlo verso attuazioni che rischiano fortemente di essere inefficaci. Il secondo saggio della sezione «Letture», Governance e altri discorsi di Irene Sanesi, affronta il tema della costruzione di ‘cabine di regia’ dei progetti nel contesto culturale, esaminando come la gestione efficace e sostenibile delle istituzioni culturali sia essenziale per promuovere la crescita civica, economica e sociale delle città e dei territori. Esplorando gli obiettivi che stanno alla base dell’iniziativa Capitale italiana della cultura, Sanesi sottolinea l’importanza degli indicatori ESG (Environmental, Social, Governance) nel contesto della progettazione culturale e della costruzione di governance, evidenziando come tali indicatori siano rilevanti non solo per il capitale economico, ma anche per quello umano e sociale. L’autrice si sofferma sull’importanza di integrare la scelta del modello di governance con le attività strategiche e operative in tutte le fasi della progettazione, sconsigliandoci di affrontare la questione della gestione solo ed esclusivamente a monte o a valle del progetto. Il saggio esplora anche le ibridazioni dei modelli di governance e introduce nuovi strumenti, come il Partenariato speciale pubblico privato (PSPP) e l’art. 55 del Codice Terzo Settore, per favorire la collaborazione tra settore pubblico e privato.

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