Cantiere Città. Letture e strumenti per la città culturale.

46 Ispirazioni: un approccio creativo alla progettazione culturale urbana Oltre agli strumenti amministrativi è indispensabile che la città che vuole favorire la creatività sappia attivare processi collaborativi di progettazione che coinvolgano soggetti diversi per il perseguimento di finalità culturali condivise. Nel volume City making. L’arte di fare la città8, Charles Landry definisce la città creativa come il luogo in cui «gli individui, le organizzazioni e la città stessa nel suo insieme mettono a punto i requisiti indispensabili affinché le persone possano pensare, progettare e agire con immaginazione»9. Sempre secondo Landry, a differenza di un approccio analitico e convergente, il pensiero creativo divergente è in grado di ampliare i punti di vista e di incoraggiare modi di pensare che si adattino ai progetti in via di sviluppo, favorendo l’emergere di processi innovativi. La co-progettazione svolta da soggetti che appartengono ad ambiti differenti rappresenta un terreno ideale in cui sperimentare il binomio tra creatività divergente e innovazione convergente, perché incrocia visioni diverse, creatività ma anche logica e metodo. Attraverso l’approccio creativo descritto da Landry è possibile generare effetti che vadano oltre il sistema culturale, oltre il marketing, i media, le innovazioni tecnologiche, ma che riguardino sfide cruciali come la lotta alla povertà, la cura per l’ambiente, le politiche per le giovani generazioni, l’innovazione sociale e politica, diventando un vero e proprio strumento di rinnovamento per la democrazia10. Questo è l’obiettivo di ampio respiro che dovrebbe avere a cuore chi opera nell’ambito della rigenerazione urbana attraverso processi di co-progettazione: favorire l’inserimento dell’apporto creativo in maniera costruttiva e in sinergia con reti formali e informali nel contesto, facendo confluire le proprie energie non solo per ottenere un impatto sul sistema culturale o turistico nel breve e medio periodo, ma per incidere profondamente nel paesaggio e nell’identità della città. Per monitorare se la progettazione mantiene questi obiettivi nelle sue fasi di ideazione e realizzazione, Charles Landry invita a domandarsi se le nostre città siano creative e a formulare una riflessione su quale sia la specifica forma di creatività in cui hanno una particolare competenza11. Aspetti chiave della co-progettazione Il lavoro ha permesso di evidenziare alcuni aspetti chiave che favoriscono lo sviluppo di processi collaborativi di progettazione tra enti diversi, chiarendone le modalità di relazione e le condizioni per lo sviluppo di coprogettualità efficaci, tra i quali: C. Landry, City making. L’arte di fare la città, M. Rainò (a cura di), Codice Edizione, Torino 2009. Ivi p. 315. Ivi p. 313. Ivi p. 314. 8. 9. 10. 11.

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