Cantiere Città. Letture e strumenti per la città culturale.

44 tratta di patti di collaborazione, concessioni, partenariati speciali pubblico-privati la cui analisi è di grande utilità per comprendere come si siano realizzate diverse esperienze pilota oggi emblematiche, quali siano i quadri normativi richiamati e gli strumenti amministrativi che i Comuni si sono dati, come i Regolamenti dei Beni Comuni. Le convenzioni analizzate hanno un notevole grado di ‘sartorialità’, sono accordi e documenti che ricostruiscono e definiscono ogni particolare rapporto di affidamento di spazi pubblici, richiamano in modo preciso gli atti precedenti e le tappe del recupero del bene attraverso la compartecipazione tra amministrazione pubblica e soggetti privati, generalmente enti del terzo settore, che perseguono obiettivi di fruizione pubblica, con approcci inclusivi e abilitanti, assumendosi in molti casi notevoli rischi economici. Lo strumento normativo di riferimento finalizzato a disciplinare gli enti che rientrano in questa categoria è il nuovo Codice del Terzo settore (d.lgs. n. 117/2017) che, a partire dall’art. 55, sintetizza il lungo percorso di negoziazione tra le amministrazioni pubbliche e le realtà non profit: «In attuazione dei principi di sussidiarietà, cooperazione, efficacia, efficienza ed economicità, omogeneità, copertura finanziaria e patrimoniale, responsabilità ed unicità dell’amministrazione, autonomia organizzativa e regolamentare, le amministrazioni pubbliche [...] nell’esercizio delle proprie funzioni di programmazione e organizzazione a livello territoriale degli interventi e dei servizi [...] assicurano il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore, attraverso forme di co-programmazione e co-progettazione e accreditamento»6. Si tratta di un approccio che apre a moltissime possibilità e che ha raggiunto la sua piena realizzazione con il recente passaggio degli enti iscritti nella sezione «imprese sociali» al Registro Unico Nazionale (RUNTS) avvenuto nel 2022. Dall’indagine emerge che fino al 2022, in attesa di una piena realizzazione del Codice del Terzo settore e con il recente passaggio al RUNTS, in nessuna delle convezioni dei soci de Lo Stato dei Luoghi, generalmente enti del terzo settore, è presente il richiamo al Codice, ad oggi forse utilizzato più per l’affidamento di servizi che di spazi. L’altro strumento a cui le amministrazioni stanno facendo sempre più ricorso, risulta essere il Partenariato Speciale Pubblico Privato, procedura che si inserisce nel quadro dell’art. 151, c. 3 del Codice dei contratti pubblici, in tema di sponsorizzazioni e forme speciali di partenariato «per assicurare la fruizione del patrimonio culturale della Nazione [...] attivare forme speciali di partenariato con enti e organismi pubblici e con soggetti privati, dirette a consentire il recupero, il restauro, la manutenzione programmata, la gestione, l’apertura alla pubblica fruizione e la valorizzazione di beni culturali immobili, attraverso procedure semplificate di individuazione del partner privato [...]»7. A. Mazzullo, Il nuovo Codice del Terzo Settore. Profili civilistici e tributari (d.lgs. 3 luglio 2017, n. 117), Giappichelli, Torino 2017. Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50. Nuovo codice dei Contratti pubblici, art. 151, c. 3. 6. 7.

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