Cantiere Città. Letture e strumenti per la città culturale.

35 organizzare un ciclo di eventi; quali attività svolgere su un bene culturale, ecc.); • l’erogazione di servizi strumentali destinati alla fruizione e alla valorizzazione di beni culturali o la gestione di specifici beni culturali, cioè la produzione di servizi per il pubblico o la gestione concreta di un sito culturale. Questi accordi possono riguardare anche beni di proprietà privata, ovviamente previo consenso dei proprietari interessati. Per l’elaborazione e per l’attuazione di questi accordi, possono essere costituiti degli appositi soggetti giuridici che, generalmente, assumono la forma di fondazioni, cui partecipano tutte le realtà pubbliche e private che hanno sottoscritto l’accordo, nonché persone giuridiche private senza fine di lucro, anche non proprietarie di beni inclusi nel programma di valorizzazione, per le quali l’intervento nel settore culturale sia previsto dalla legge o dallo statuto. La forma della fondazione è particolarmente consigliata quando si tratta di svolgere attività di pianificazione delle politiche di valorizzazione o di programmazione di una particolare iniziativa: tale modello sembra particolarmente adatto allo spirito pluralista che deve animare il processo di pianificazione e al carattere tendenzialmente non lucrativo e funzionale al perseguimento di un interesse generale che caratterizza questa attività3. I partenariati contrattuali Il primo modello di governance dell’intervento pubblico nel settore della cultura è rappresentato dai modelli contrattuali di partenariato, veri e propri contratti con cui l’amministrazione concorda con un altro soggetto la realizzazione di determinate attività di valorizzazione. I più noti sono i partenariati conclusi con soggetti privati, oggi articolati in una miriade di schemi diversi: le concessioni di beni culturali; le concessioni di servizi culturali; le concessioni di valorizzazione dei beni culturali; le forme speciali di partenariato per la valorizzazione di beni culturali; gli accordi per la fruizione e la valorizzazione di beni culturali; gli affidamenti di beni culturali riservati agli enti del terzo settore4. Questi rapporti sono regolati da specifiche disposizioni: l’art. 115 del Codice dei beni culturali e del paesaggio per le concessioni di beni culturali; gli art. 115 e 117 dello stesso codice per le concessioni di servizi culturali; l’art. 3-bis del d.l. n. 351/2001 per le Cfr. E. Bruti Liberati, Il ministero fuori dal ministero (art. 10 del d.lg. 368/1998), «Aedon. Rivista di arti e diritto on line», n. 1, 1999. Sul tema cfr. A. Moliterni (a cura di), Patrimonio culturale e soggetti privati. Criticità e prospettive del rapporto pubblico-privato, Editoriale scientifica, Napoli 2019. 3. 4.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExODM2NQ==