Cantiere Città. Letture e strumenti per la città culturale.

20 territoriale a base culturale la cui impostazione, anno dopo anno, sta evidenziando una crescente capacità delle città partecipanti di allinearsi a visioni di crescita fortemente sistemica per compagine, ampiezza territoriale e intersettorialità. Il percorso oggi rappresenta certamente uno strumento privilegiato per la realizzazione di principi e missioni enunciati nella Nuova agenda europea per la cultura, in quella per lo sviluppo sostenibile dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), ancora nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), così come nella cosiddetta Carta di Roma2, che afferma «il ruolo trasformativo della cultura nello sviluppo sostenibile» per supportare le comunità nell’affrontare le pressioni e i bisogni economici, sociali ed ecologici. Ed è proprio la Carta di Roma a chiedere «il pieno riconoscimento e l’integrazione della cultura e dell’economia creativa nei processi e nelle politiche di sviluppo, coinvolgendo tutti i livelli della società, comprese le comunità locali, come un motore e un facilitatore per il raggiungimento degli Obiettivi stabiliti nell’Agenda 2030», ovvero il suo inserimento nelle agende governative internazionali come elemento trasversale e nutrimento dello sviluppo pieno e sostenibile di individui e comunità. Da policy a progetti strategici di sviluppo territoriale a base culturale Ebbene, il programma Capitale italiana della cultura può essere letto come una risposta ante litteram alle istanze sopra citate: il bando è lo strumento per indirizzare i soggetti coinvolti verso l’adozione di strumenti per il miglioramento dell’offerta culturale, la crescita dell’inclusione sociale e il superamento del cultural divide; l’utilizzo delle nuove tecnologie e la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi; l’incremento dell’attrattività turistica; la sostenibilità sociale e ambientale3. Inoltre, si tratta di un mezzo per promuovere la riflessione sulla governance e sulla valutazione dell’impatto delle proposte – chiedendone specifiche strategiche e tecniche già in fase di scrittura del dossier –, così come sulla comunicazione e sull’accessibilità. Per vincere il titolo e ottenere il finanziamento da un milione di euro i progetti devono soddisfare una serie di requisiti che sono il precipitato della visione già menzionata, ovvero porre la cultura alla base dello sviluppo sostenibile, investendo in processi innovativi e strumenti per l’accessibilità e l’inclusione, connettendo mondi in modo inaspettato e sperimentale, promuovendo il turismo consapevole, ecc. La Dichiarazione di Roma dei Ministri della Cultura G20, sottoscritta a Roma nell’ambito del G20 Cultura che si è svolto il 29 e 30 luglio 2021. Le due citazioni che seguono sono tratte da questo documento. Il parametro di valutazione sulla sostenibilità è stato introdotto grazie a un confronto approfondito avvenuto nell’ambito di LuBeC durante uno degli incontri con la Rete delle Città della Cultura, realtà a cui aderiscono le città che si candidano creata da Promo PA in accordo con il Ministero della cultura nel 2016 per non disperdere le progettualità dei dossier. 2. 3.

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