Cantiere Città. Letture e strumenti per la città culturale.

10 Marcello Minuti Coordinatore generale, Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali Da tempo si discute di cultura e sviluppo, di come le risorse culturali possano diventare motore di processi di crescita economica e sociale. È questo il senso profondo dell’iniziativa legata al titolo di Città capitale della cultura, a livello europeo e italiano: immaginare una rinascita delle economie locali in cui la cultura possa giocare un ruolo determinante. Elemento di coesione civile, di identità e cittadinanza, di servizio per i cittadini, motivo per ‘rimanere’, occasione per creare impresa o ambito nel quale mettere a frutto le proprie competenze professionali. Un obiettivo a cui hanno puntato tutte le città che negli anni si sono cimentate con la competizione per ottenere il titolo, lavorando per la costruzione dei dossier di candidatura. Dossier che sono spesso frutto di una progettazione sofisticata e che penso abbiano avuto soprattutto un merito fondamentale: aver messo in moto idee, visioni, energie creative, relazioni e riflessioni per la costruzione delle strategie di sviluppo a base culturale. In sintesi, tutti gli ingredienti fondamentali per fare vera innovazione a livello locale. Cantiere Città prova a riportare al centro del tavolo queste energie, cercando di dare forza ai progetti e alle strategie previsti nei dossier. In fondo, uno dei risultati a cui l’iniziativaCapitale italiana della cultura ha portato – uno dei più importanti, a mio parere – è proprio aver attivato in città grandi, piccole o piccolissime un processo cognitivo ancora prima che progettuale: quello cioè di interrogarsi su quale ruolo può giocare la cultura in nuovi modelli di sviluppo. Un risultato centrato, pensando ai 125 dossier1 consegnati dalle città candidate. Un risultato che abbiamo voluto valorizzare e arricchire con un progetto, quello di Cantiere Città, che raccontiamo in questo volume. Introduzione Promo PA Fondazione conta 125 dossier presentati nelle edizioni 2016-17, 2018, 2020-21, 2022 e 2024 dai Comuni singoli e/o aggregati in risposta all’iniziativa del Ministero della cultura. Dal conteggio vengono escluse la Capitale europea della cultura 2019 (Matera) e le Capitali italiane della cultura 2015 e 2023 in quanto nominate direttamente dal Ministro della cultura. 1.

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