Cantiere Città. I percorsi delle città finaliste a Capitale italiana della cultura. L’esperienza della seconda edizione

22 In questa edizione di Cantiere Città abbiamo avuto la grande occasione di seguire da vicino alcuni casi, molto diversi, ma tutti improntati alla volontà di aprire la gestione dei beni culturali alla partecipazione della comunità. Aosta e il teatro Giacosa Aosta, come aveva a suo tempo prefigurato nel dossier, ha avviato una sfida molto innovativa, immaginando di dare vita a una gestione partecipata del teatro Giacosa. Dopo un’importante attività di restauro e dopo anni di chiusura, il teatro aspettava di inaugurare una nuova programmazione. La città ha quindi deciso di aprire una lunga attività di confronto con le associazioni culturali del territorio che producevano spettacoli dal vivo nelle loro diverse declinazioni per capire a quali condizioni fosse possibile il coinvolgimento delle stesse nella gestione del teatro. Diversi livelli di complessità si sono stratificati intorno al progetto, che ha voluto raccogliere associazioni con diversi gradi di maturità artistica e organizzativa, attive in ambiti artistici differenti e che non avevano una consuetudine di collaborazione. Come spesso ricordano i rappresentanti di Aosta, «ci sono volute oltre seicento ore di riunioni» per arrivare a stabilire lo schema del progetto, suddividere compiti e responsabilità, redigere un piano dei costi e immaginare un cronoprogramma. Momento strategico per la definizione del funzionamento è stata l’individuazione di un capofila, direttamente responsabile dell’operatività del teatro. Obiettivo della lunga fase di progettazione è stato anche il ripensamento della dislocazione delle funzioni del teatro, finalizzato a trasformare uno spazio tradizionale in un luogo che possa essere utilizzato in modo più articolato e per segmenti. La nuova programmazione – inaugurata nell’autunno del 2023 – ha previsto di accogliere sia spettacoli che tradizionalmente già si svolgevano ad Aosta e che avevano, tuttavia, necessità di spazi più ampi e con migliori caratteristiche tecniche, sia nuove produzioni, riflettendo su di una politica di bigliettazione che permettesse di porsi obiettivi di sostenibilità, ma fosse allo stesso tempo inclusiva e contribuisse a diversificare il pubblico. L’Amministrazione comunale rimane pienamente coinvolta all’interno del processo; è infatti previsto che il Comune compartecipi alla gestione, coprendo le utenze del teatro ma anche sedendo nella cabina di regia, organo di governo della vita del Giacosa. Uno spazio per la cultura giovane di Orvieto Nel cammino che Orvieto ha percorso per arrivare alla redazione del dossier di candidatura, largo spazio è stato dato ai giovani, proponendo un investimento della città sul suo futuro. L’ascolto delle esigenze della cittadinanza ha fatto emergere con chiarezza la

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